Trasporto merci su rotaia: a rischio il 60% delle linee. Fermerci chiede un fondo complementare per la competitività
L’appello è stato lanciato nel corso della presentazione del secondo rapporto annuale di Fermerci sullo stato del trasporto ferroviario merci in Italia
Il comparto del trasporto ferroviario merci lancia un allarme. Nel 2024, per l’attuazione delle opere del PNRR, sarà interrotto circa il 60% delle linee ferroviarie, corrispondenti a circa 4100 giorni di non disponibilità.
La perdita di competitività del trasporto ferroviario rispetto ad altre modalità di trasporto, è pari al 3,2% rispetto all’anno precedente ed è destinata ad aumentare.
Il presidente di Fermerci Clemente Carta chiede un fondo complementare fino al completamento dei lavori per consentire agli operatori del trasporto ferroviario merci di traguardare la fine lavori del 2026.
L’appello è stato lanciato nel corso della presentazione, presso la Sala Capitolare del Senato, del secondo rapporto annuale di Fermerci sullo stato del trasporto ferroviario merci in Italia.
A livello europeo, l’Italia detiene la quarta rete ferroviaria più estesa, posizionandosi dietro a Germania, Francia e Polonia. La rete italiana è così composta:
- 17.000 km di linee ferroviarie di proprietà statale, gestite da Rete Ferroviaria Italiana
- 3.000 km di linee secondarie, di proprietà regionale e gestite da diverse società sia pubbliche che private.
Trasporto ferroviario merci in Italia
Il rapporto Fermerci mostra che il trasporto ferroviario delle merci in Italia ha manifestato una ripresa a partire dal 2010, con una parziale tenuta anche di fronte al Covid-19.
Leggi anche – Porto di Taranto: assegnato l’appalto per l’elettrificazione delle banchine
Porto di Taranto: assegnato l’appalto per l’elettrificazione delle banchine
Nell’ultimo triennio, tuttavia, sono stati registrati ulteriori segnali di regressione. E ora la tenuta del comparto è minacciata dai nuovi scenari geopolitici e in particolate dalle interruzioni per lavori. Il quadro complica anche il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati per il 2030.
In Italia, solo il 73% è elettrificato e solamente il 46% è a doppio binario: la rete nazionale, poi, è esposta ai danneggiamenti causati da frane ed eventi alluvionali.
Sotto il profilo energetico e quello ambientale, inoltre, è stato calcolato che un treno merci equivale a togliere 50 mezzi pesanti dalle strade a lunga percorrenza, permettendo di ottenere circa l’80% di consumi in meno.
Carta ha spiegato che nonostante questo, il settore del trasporto ferroviario merci si caratterizza per volumi di traffico che si discostano notevolmente dalla media europea.
La quota è del 12,6% rispetto al 17% della media continentale, con un’offerta ferroviaria prevalentemente concentrata nelle regioni settentrionali.
Aumentare la quota di shift modale
“Il nostro settore è nel pieno di una transizione infrastrutturale e per fronteggiare le nuove sfide chiediamo una strategia forte e coerente“, ha affermato Carta.
Fermerci chiede di aumentare la quota di shift modale gomma/ferro per incentivare il trasporto ferroviario merci e raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Unione Europea.
Ad oggi le risorse stanziate sono ridotte: tra il 2020 e il 2021 l’Italia ha registrato l’esiguo aumento dello 0,8% sulla quota modale ferroviaria.
All’evento hanno partecipato Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Clemente Carta, Presidente Associazione Fermerci, Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale Rete Ferroviaria Italiana; il senatore Antonio De Poli; Davide Bordoni, Amministratore Unico RAM – Logistica, Infrastrutture e Trasporti s.p.a.; Paolo Guglielminetti, Partner – Pwc Rail & Road Global Leader, Francesca Bazzocchi Senior Researcher – RSE s.p.a.