Automotive, Anfia: a luglio ribasso a doppia cifra (-13,3%), in attenuazione rispetto a giugno (-39,4%)
A luglio 2020, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo tendenziale del 13,3%, mentre chiude i primi sette mesi del 2020 a -35,8%.
Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, la fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1) vede il proprio indice in crescita del 3,4% a luglio 2020 rispetto a luglio 2019, primo segno positivo nell’anno in corso, mentre diminuisce del 36,8% nel cumulato 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cala del 21,2% nel mese e del 32,2% nel cumulato e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 diminuisce del 26,6% nel mese e del 36,5% nel cumulato.
Secondo i dati preliminari di ANFIA, a luglio 2020 la produzione domestica di autovetture in Italia mostra, per la prima volta da inizio anno, una variazione positiva: +4%. La produzione nei primi sette mesi dell’anno, invece, si riduce del 48% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Ordinativi e fatturato
Gli ordinativi registrano una flessione tendenziale dell’8,2% a giugno, con una componente interna in calo del 6,5% e una componente estera a -10,4%. Nei primi sei mesi del 2020 gli ordinativi calano del 31,3%, con una componente interna in ribasso del 32,5% (-30% i mercati esteri).
Per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi registrano un decremento del 27,8% a giugno (-32,3% per il mercato interno, -23,5% per il mercato estero), e del 30,3% nel cumulato (-34,7% mercato interno e -26,4% mercato estero).
A giugno 2020 (ultimo dato disponibile), inoltre, l’export di autoveicoli dall’Italia vale 1,5 miliardi di Euro, il 20,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2019, pari al 4,2% del totale esportato, mentre l’import vale 1,6 miliardi di Euro (-45%) e il 5,3% del totale importato in Italia. La Francia rappresenta, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli per l’Italia, con una quota del 16,6%, seguita da Germania e USA, con quote, rispettivamente, del 16,5% e del 16,3%.
Il fatturato del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione negativa del 35,7% a giugno (-42% il fatturato interno e -26,1% quello estero). Nel primo semestre 2020, il fatturato cala del 36,9% (-40,4% il fatturato interno e -32,4% quello estero).
Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un decremento del 27% nel mese di giugno, (-34,6% la componente interna e -19,7% la componente estera). Nei primi sei mesi del 2020 l’indice del fatturato registra una flessione del 32,5%, con una componente interna in diminuzione del 37,6% (-27,9% il fatturato estero).
Domanda di Autoveicoli
Ad agosto 2020, il mercato di autovetture in Italia chiude in sostanziale pareggio (-0,4%) con quasi 89mila vetture immatricolate. Nei primi 8 mesi del 2020, il mercato si è ridotto del 39% rispetto allo stesso periodo del 2019, con 810mila immatricolazioni, 516mila in meno. Il mercato autovetture in Italia, ad agosto segna la miglior performance tra i major markets: infatti, in Germania il mercato autovetture risulta in calo del 20% (-29% nel cumulato), in Francia del 20% (-32% nel cumulato), in Spagna del 10% (-41% nel cumulato) e nel Regno Unito del 6% (-40% nel cumulato).
Ad agosto, sono stati immatricolati, in Italia, 9.750 veicoli commerciali leggeri, in crescita del 4% e 89.000 nei primi otto mesi dell’anno, in calo del 26%. Gli autocarri pesanti mostrano un numero di libretti di circolazione in aumento del 20,5% nel mese e in calo del 23,5% nei primi otto mesi del 2020. Gli autobus con più di 3.500 kg di Ptt risultano in diminuzione del 63% nel mese di agosto e del 29% nel cumulato. Le immatricolazioni di rimorchi e semirimorchi pesanti, invece, diminuiscono del 12% nel mese e del 31% nel cumulato dei primi otto mesi del 2020. Infine, in crescita le vendite di rimorchi leggeri, +9% nel mese, in calo nel cumulato (-21%).
“Il secondo semestre 2020 si apre con un luglio ancora in flessione tendenziale a doppia cifra per la produzione dell’industria automotive italiana (-13,3%), ma in misura inferiore rispetto alla forte contrazione di giugno (-39,4%) e con un primo segno positivo, il primo del 2020, registrato dall’indice della fabbricazione di autoveicoli (+3,4%), coerente con il rialzo del 4% dei volumi produttivi di autovetture da noi rilevato come dato preliminare – afferma Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA -. A livello congiunturale, i livelli produttivi automotive di luglio risultano in rialzo del 54,9%”.
“Il consuntivo dei primi 7 mesi dell’anno in corso – continua – resta ovviamente pesante, con una produzione in calo del 35,8% e volumi di autovetture prodotte inferiori del 48% rispetto allo stesso periodo del 2019, volumi che in UK sono a -40%, in Spagna a -38% nel primo semestre, in Germania a -36% nei primi 8 mesi, per fare un confronto con alcuni dei maggiori Paesi europei. Resta preoccupante anche il dato relativo alla produzione della componentistica automotive italiana, il cui indice scende del 26,6% a luglio e del 36,5% nel progressivo 2020, con notevoli contrazioni degli ordinativi, più marcate sul mercato interno. A maggio (ultimo dato disponibile), anche l’export della componentistica5 è in profonda flessione (-41%; -23% verso la Germania, primo Paese di destinazione), seppur meno grave rispetto al crollo di aprile (-74%), e chiude il periodo gennaio-maggio 2020 a -29% (-24% verso la Germania), pur mantenendo un saldo positivo.
“Se per il mercato auto italiano cominciano ad avvicinarsi buone possibilità di ripresa, grazie alle misure di incentivazione introdotte dal recente Decreto ‘Agosto’ che speriamo, una volta a regime, possano contribuire anche a sostenere la produzione industriale, manca – conclude Giorda – ancora un adeguato stimolo alla ripartenza del mercato dei veicoli commerciali leggeri e, soprattutto, un piano di interventi strutturali e strategici a sostegno della transizione industriale e in generale a beneficio dell’evoluzione del settore, che ci aspettiamo vengano presto definiti nell’ambito del Recovery Plan”.