A Lampedusa inaugurato il nuovo radar della difesa aerea
E’ stato il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, ad inaugurare il nuovo radar della difesa aerea installato a Lampedusa, presso la 134a Squadriglia Radar Remota. L’inaugurazione del Sistema FADR (Fixed Air Defence Radar, modello RAT–31DL), realizzato da Leonardo, costituisce anche la conclusione di un più ampio programma decennale che, insieme alla sinergia del mondo industriale nazionale, ha portato al rinnovamento tecnologico di 12 radar fissi a copertura dell’intero spazio aereo nazionale, migliorandone l’efficienza del sistema di difesa aerea nazionale. Il FADR è un radar di sorveglianza a lungo raggio (oltre 470 chilometri) con capacità anti-balistica. E’ caratterizzato dall’avanzata tecnologia “a stato solido” che lo rende altamente affidabile. Il sistema è conforme agli standard di mercato più severi, tra cui la piena interoperabilità a livello Nato. Venduto in tutto il mondo in oltre 50 esemplari, il radar, è stato infatti scelto da numerosi Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, il che ha reso Leonardo un partner di riferimento nel settore della difesa aerea.
“La nuova struttura di sorveglianza dello spazio aereo, basata su sensori radar fissi terrestri, rappresenta un elemento fondamentale del sistema di difesa aerea azionale e della Nato, di cui sono parte integrante i caccia intercettori, altri assetti aerei con sensori radar a bordo ed i centri di comando e controllo” ha sottolineato il generale Rosso, aggiungendo che l’obiettivo raggiunto “può essere considerato un successo tutto italiano, dal momento che è il risultato di una piena collaborazione tra la Difesa, l’industria nazionale e le comunità locali, portata a termine con la massima attenzione al rispetto del territorio e del paesaggio, con la massima attenzione all’ambiente”.
La 134a Squadriglia Radar Remota, inserita nella rete di Difesa Aerea Nazionale integrata, anche in tempo di pace, con quella degli altri paesi appartenenti alla NATO, ha il compito di mantenere in efficienza, senza soluzione di continuità, il sistema assegnato e di assicurare la sorveglianza dello spazio aereo di competenza. Il Distaccamento Aeronautico di Lampedusa assicura il supporto logistico alla 134aSquadriglia Radar Remota e agli altri Enti militari dislocati sull’isola di Lampedusa, fornendo assistenza ai velivoli militari dell’Aeronautica Militare in transito sull’aeroporto civile.
Il radar si inserisce all’interno della rete di sensori distribuiti su tutto il territorio nazionale con il compito draccogliere le informazioni necessarie ad intercettare le potenziali minacce aeree. I dati raccolti dai radar vengono così distribuiti ed elaborati dall’11° Gruppo D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) ed il 22° Gruppo Radar di Licola (NA), che hanno poi il compito di guidare gli assetti della difesa Aerea. Nello specifico, l’Aeronautica Militare impiega i velivoli Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto, del 36° Stormo di Gioia del Colle e del 37° Stormo di Trapani, i quali alimentano a turno, secondo necessità, anche una cellula temporanea presso la base del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di difesa aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani.
“La nuova struttura di sorveglianza dello spazio aereo, basata su sensori radar fissi terrestri, rappresenta un elemento fondamentale del sistema di difesa aerea azionale e della Nato, di cui sono parte integrante i caccia intercettori, altri assetti aerei con sensori radar a bordo ed i centri di comando e controllo” ha sottolineato il generale Rosso, aggiungendo che l’obiettivo raggiunto “può essere considerato un successo tutto italiano, dal momento che è il risultato di una piena collaborazione tra la Difesa, l’industria nazionale e le comunità locali, portata a termine con la massima attenzione al rispetto del territorio e del paesaggio, con la massima attenzione all’ambiente”.
La 134a Squadriglia Radar Remota, inserita nella rete di Difesa Aerea Nazionale integrata, anche in tempo di pace, con quella degli altri paesi appartenenti alla NATO, ha il compito di mantenere in efficienza, senza soluzione di continuità, il sistema assegnato e di assicurare la sorveglianza dello spazio aereo di competenza. Il Distaccamento Aeronautico di Lampedusa assicura il supporto logistico alla 134aSquadriglia Radar Remota e agli altri Enti militari dislocati sull’isola di Lampedusa, fornendo assistenza ai velivoli militari dell’Aeronautica Militare in transito sull’aeroporto civile.
Il radar si inserisce all’interno della rete di sensori distribuiti su tutto il territorio nazionale con il compito draccogliere le informazioni necessarie ad intercettare le potenziali minacce aeree. I dati raccolti dai radar vengono così distribuiti ed elaborati dall’11° Gruppo D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) ed il 22° Gruppo Radar di Licola (NA), che hanno poi il compito di guidare gli assetti della difesa Aerea. Nello specifico, l’Aeronautica Militare impiega i velivoli Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto, del 36° Stormo di Gioia del Colle e del 37° Stormo di Trapani, i quali alimentano a turno, secondo necessità, anche una cellula temporanea presso la base del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di difesa aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani.