Trenitalia e Regione Veneto sottoscrivono nuovo contratto di servizio. Sarà valido fino al 2032
Nuovo contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Veneto. Resterà valido fino a dicembre del 2032. A firmarlo oggi a Venezia sono stati Elisa De Berti, assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti e Orazio Iacono, Amministratore delegato di Trenitalia. Presenti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia e l’ad del Gruppo FS Italiane, Renato Mazzoncini.
Il nuovo contratto di servizio definisce le caratteristiche principali dell’offerta ferroviaria regionale e punta a incrementare la qualità dei servizi destinati ai pendolari. Del valore di 4.546 milioni di euro, comprensivo di corrispettivi e ricavi da mercato, definisce anche un investimento in autofinanziamento di più di un miliardo di euro, di cui 619 milioni per l’acquisto di 78 nuovi treni Rock e Pop, 250 per manutenzione ciclica, 59 per rinnovo di treni già in circolazione, 60 per impianti di manutenzione, 18,4 per tecnologie e informatica.
Il contratto di servizio di 10 anni + 5 tra Regione Veneto e Trenitalia è stato sottoscritto in coerenza con la normativa europea 1370, che presuppone per tale durata la presenza di consistenti investimenti. La progressiva entrata in esercizio di nuovi treni continuerà ad abbassare l’età media della flotta regionale.
Il Veneto, ha detto il ministro Delrio, avrà la flotta più giovane d’Europa e, parlando del contratto sottoscritto – ha spiegato: “È molto importante e mira a rendere più semplice la vita dei pendolari con treni più dignitosi e con maggiore puntualità e comfort. È frutto di una collaborazione molto stretta tra lo Stato e la Regione Veneto che consentirà con oltre un miliardo di investimenti non solo di produrre treni nuovi, quindi di cambiare tutta la flotta del Veneto e farla diventare la più giovane d’Europa in pochi anni, ma soprattutto di produrre nuovo lavoro e di consentire alle fabbriche italiane che producono i treni di avere nuovo lavoro”.
Sul fronte dei programmi pluriennali sul lavoro e la capacità di programmazione derivanti dai contratti di servizio tra Ferrovie e Regioni, il ministro ha sottolineato che “ordinare treni per 4 anni vuol dire creare più lavoro, perché questi treni si fanno in stabilimenti italiani”.