Regione Umbria. Conclusi i lavori sulla Fcu tra Castello e Ponte San Giovanni
Riconsegnata la tratta tra Città di Castello, Umbertide e Ponte San Giovanni della Ferrovia centrale umbra.
Presente alla cerimonia ufficiale i sindaci di Città di Castello e di Perugia, amministratori dei comuni di Umbertide, San Sepolcro e degli altri comuni interessati. La riconsegna dell’infrastruttura è stata effettuata dal direttore strategie di RFI, Gianfranco Pignatone che ha partecipato insieme all’amministratore delegato di Busitalia, Stefano Rossi, ed all’amministratore unico di Umbria Mobilità, Ferruccio Bufaloni.
La tratta nord della Fcu era stata chiusa circa un anno fa per lavori di rifacimento dell’armamento e il ripristino di alcuni impianti tecnologici. I 52km della tratta sono stati sistemati potenziando l’infrastruttura e innalzando i livelli di sicurezza.
L’opera costata 45 milioni di euro è stata realizzata in attuazione dell’intesa sottoscritta tra Regione, Rfi e Umbria Mobilità e finanziata nell’ambito del Piano operativo sviluppo e Coesione (Fsc) infrastrutture 2014-2020.
“La scelta strategica della Regione – ha affermato la presidente Marini – non solo darà sicurezza e qualità ad un tracciato storico dell’Umbria, ma vuole anche rispondere alle nuove e più complessive esigenze della nostra economia. Quello di cui ci stiamo occupando è un investimento stimato in circa 150 milioni di euro, 63 dei quali sono stati destinati alla tratta che abbiamo ripreso oggi. Gli altri due grandi interventi riguardano il tratto Ponte San Giovanni – Perugia S.Anna ed il tratto da Ponte San Giovanni fino a Terni”.
“Un grande investimento insomma – ha proseguito la presidente – che è strategico se viene visto ed utilizzato non soltanto per dare risposte ai viaggiatori “storici” e cioè pendolari, studenti e lavoratori, ma anche per mettere in campo potenzialità diverse, quali ad esempio quelle turistiche, della mobilità urbana, dei collegamenti tra le varie città dell’Umbria ed infine, perché questo è il nostro obiettivo finale, quello di collegare al meglio Perugia e l’alta Umbria con Roma. E questo si potrà fare quando la rete regionale sarà interconnessa con la rete nazionale di RFI”.
“Bisogna sottolineare – ha affermato poi l’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella – che l’intervento realizzato è […] il primo tassello di un complesso disegno che, attraverso il rilancio delle ferrovie regionali (un tempo la si sarebbe definita “la cura del ferro”), si propone il rafforzamento del trasporto collettivo e la promozione della mobilità sostenibile”.
I lavori iniziati con il rifacimento dell’armamento e dell’impiantistica si estendono ad una generale rimodulazione delle percorrenze sulla rete, in funzione della domanda. Previste “corse lunghe – veloci” (con un numero limitato di fermate) sulle relazioni Città di castello – Perugia e Terni – Perugia nelle sole fasce di punta; e “corse corte – metropolitane” nelle aree a maggiore domanda consolidata e potenziale.
Verrà poi incentivato un modello integrato ferro-gomma sulle relazioni lunghe che, attraverso il ricorso a bus di grande capacità per le corse in ora di morbida in sostituzione dei treni, consenta di innalzare il rapporto ricavi/costi operativi, di garantire il mantenimento di un’adeguata frequenza dei servizi e di poter contare su adeguate fasce di interruzione programmata dell’esercizio per gli interventi di manutenzione straordinaria.
Predisposto anche un Piano di manutenzione straordinaria poliennale secondo un programma di priorità collegate ad obiettivi di crescita del traffico.
Soddisfazione per la rapidità e la buona esecuzione dei lavori è stata espressa anche dal direttore strategie di Rete Ferroviaria italiana, Pignatone.
“L’ammodernamento e l’adeguamento della linea – continua l’assessore – potrebbe prefigurare in futuro la possibilità di una gestione unitaria della circolazione con ricadute positive sul sistema dei trasporti regionali ed utili corrispondenze fra servizi regionali e servizi nazionali. La gestione unitaria consentirebbe inoltre di pianificare e gestire i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della linea al fine di assicurare le condizioni tecniche necessarie per dare attuazione a tali ulteriori potenzialità nell’utilizzo della infrastruttura”.
“La riconsegna della tratta Castello- Ponte S. Giovanni a distanza di un solo anno dall’inizio dei lavori – ha affermato Pignatone – non è un miracolo ma semplicemente un esempio di professionalità da parte di tutti i soggetti che hanno lavorato giorno e notte, ciascuno per le proprie competenze. E posso tranquillamente affermare che questo lavoro rappresenta un prototipo di attività, procedure e tecniche da utilizzare su tutto il territorio nazionale”