Europa: treno-aereo, sempre più braccio di ferro
L’Alta Velocità ferroviaria sta diventando in Europa la cifra trasportistica del futuro. Accorciando le distanze tra le capitali del vecchio continente, i supertreni da 300 all’ora rosicchiano con morsi sempre più decisi la fetta di mercato degli aerei e creano una nuova figura di viaggiatore: il pendolare a lunga distanza. Si calcola che, nel 2030, la rete europea dei collegamenti sarà tre volte più estesa.
In Italia, il Frecciarossa si è divorato il 50% della tratta aerea Milano-Roma, ex gallina dalle uova d’oro di Alitalia. E a poco sono servite le idee della compagnia per arginare il fenomeno, tipo i check-in dedicati a Fiumicino. Oltre i cantieri e le proteste della Torino-Lione, Air France ha eliminato molti voli regionali svuotati dai Tgv (Marsiglia, Rennes, Strasburgo e la stessa Lione) per atterrare proprio sul mercato ferroviario insieme a Veolia. In Germania, Deutsche Bahn avvierà nel 2013 un treno Av da 3 ore e 50 minuti tra la City e Francoforte, convinta di poter intercettare almeno metà dell’attuale traffico. Nella penisola iberica, i voli Madrid-Barcellona (nel 2007 la tratta aerea più redditizia del mondo) sono stati superati dall’Ave, il supertreno spagnolo che ha falciato le percorrenze portandole da 7 ore a 2 ore e 40, anche qui calamitando il 50% dei passeggeri dalle aerovie verso le ferrovie e provocando un crollo delle tariffe. Oltremanica infine, la Gran Bretagna ha visto, nell’arco di un decennio, dimezzarsi il volume di traffico tra Londra e Parigi: l’Eurostar ha ridotto il collegamento a 2 ore e 15 minuti conquistando il 75% dei passeggeri. Al punto che il governo Cameron ha messo da parte il progetto di una terza pista a Heathrow per puntare invece sui treni Av tra Londra e altri scali come Manchester e Birmingham nel segno dell’intermodalità, che in Italia invece porta ritardo.
Il tutto non solo ha aumentato il numero dei pendolari in treno, ma ne ha anche cambiato le abitudini: nell’intera Europa, moltissimi decidono di andare e tornare in giornata anziché fermarsi nei luoghi di lavoro dal lunedì al venerdì (da noi succede sulla Torino-Milano). In Svezia, i velocissimi “tilting train” campagna-città hanno indotto a lasciare le auto in garage, convertendo dal quattroruote al due rotaie il 45% degli utenti.
Vincenzo Foti