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Annual Meeting 2022 Assarmatori: necessarie decisioni e non aperture di crisi
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Annual Meeting 2022 Assarmatori: necessarie decisioni e non aperture di crisi

Redazione
12 Luglio 2022
  • AssArmatori

“L’attuazione del PNRR e la ripresa economica richiedono decisioni e non aperture di crisi: il mondo armatoriale chiede uno sforzo a tutte le controparti istituzionali per superare ogni impasse e tornare a lavorare su temi concreti”.

Questo l’orientamento emerso oggi  dall’Annual Meeting 2022 di Assarmatori, in svolgimento a Roma alla presenza del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, e dei principali esponenti del mondo dell’economia, della politica e delle istituzioni.

Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha ricordato i nodi da sciogliere subito per quanto riguarda il trasporto marittimo, per garantire sviluppo e occupazione.

Così si è chiesto di battersi per evitare gli impatti negativi che il trasporto marittimo italiano accuserebbe dal combinato disposto delle norme dettate dall’IMO e dal pacchetto Fit for 55 dell’Unione europea; di semplificare il quadro regolatorio del settore marittimo; tutelare l’industria crocieristica italiana e tenere in considerazione il know-how degli armatori in vista dell’aumento dell’import di gas naturale liquefatto.

Le richieste di AssArmatori

“Le nostre imprese vogliono continuare a creare sviluppo e posti di lavoro – ha aggiunto Messina – e sono preoccupate per l’intempestività delle norme IMO e dell’UE per la sostenibilità ambientale. Chiediamo al Governo di battersi nei negoziati finali fra Parlamento, Consiglio e Commissione per tutelare tutti i collegamenti insulari (nella specie anche per isole maggiori) e le Autostrade del Mare, che vanno promosse senza discriminazioni tra operatori, scongiurando gli effetti boomerang, ovvero il trasferimento modale inverso dal mare alla strada. Analoga preoccupazione viene espressa anche relativamente alla semplificazione normativa”.

“Abbiamo bisogno di essere liberati da regole dettate 80 anni fa. Vogliamo competere ad armi pari con gli armatori, anche di Paesi membri della UE, che battono bandiere di Stati che hanno reso efficiente il sistema del trasporto marittimo senza alcuna diminuzione di standard di sicurezza o di lavoro. Le nostre imprese attendono il completamento del processo legislativo necessario per adeguarsi a quanto chiesto dalla Commissione europea ormai due anni e mezzo fa, cioè di estendere i benefici del Registro Internazionale, strumento che ha garantito crescita e occupazione, anche nel caso in cui le imprese italiane operassero con navi registrate nei Paesi della Unione europea”.

“Anche il settore crocieristico, per quanto in netta ripresa dopo l’azzeramento dei traffici dovuto alla pandemia, vive un momento complicato – ha aggiunto il Presidente di Assarmatori – La chiusura del Canale della Giudecca, a Venezia, ha inferto un colpo durissimo a questo comparto in tutto l’Adriatico. Auspichiamo che il Governo indichi una soluzione per poter utilizzare il Canale Vittorio Emanuele, per vedere finalmente approvato il Protocollo Fanghi e per accelerare la realizzazione di nuovi accosti a Marghera garantendo risorse aggiuntive al Commissario: anche questo comparto è un volano fondamentale per l’economia nazionale”.

Infine, secondo Messina, il fatto che il trasporto marittimo sia un’infrastruttura essenziale del Paese è confermato dagli investimenti chiesti dall’Esecutivo alle imprese a controllo pubblico, che hanno iniziato a muoversi acquisendo rigassificatori galleggianti: “in vista di una crescita dell’import di gas naturale liquefatto, noi armatori privati abbiamo le competenze per la gestione della supply chain e della logistica e mettiamo a disposizione il nostro know-how”.

  • trasporto marittimo
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