Chiusura Monte Bianco, Spediporto: probabili forti rallentamenti per il Nord Ovest italiano
Poche alternative per i mezzi pesanti che si muovono tra Italia, Francia e Svizzera considerando anche i problemi del Frejus e le chiusure invernali dei valichi
Le ripercussioni che la chiusura al traffico del traforo del Monte Bianco avrà sul sistema dei trasporti della Liguria e del Nord Ovest preoccupano Giampolo Botta, direttore di Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi.
Botta ha spiegato che il Traforo del Monte Bianco è una delle grandi infrastrutture “malate”, che necessita di una profonda manutenzione anche per adeguarla ai più moderni standard di sicurezza.
“Il problema è che queste chiusure finiscono per delineare una ‘tempesta perfetta’ proprio nel Nord Ovest italiano, il territorio che dovrebbe rappresentare il motore dell’economia nazionale e dove, invece, le infrastrutture sono in condizioni a dir poco precarie”, ha dichiarato.
Difficoltà anche al Frejus e chiusure invernali dei valichi
Il direttore di Spediporto ha spiegato che i mezzi pesanti non avranno praticamente alternative per muoversi tra l’Italia, la Francia e la Svizzera considerando i problemi del Frejus e le chiusure invernali dei valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo.
Genova e Savona sono ormai i porti di riferimento per l’asse di traffico che passa dalla Svizzera, quindi il rischio è che si registrino fortissimi rallentamenti, “peraltro, in quadro viario generale caratterizzato da numerosi cantieri aperti”, ha sottolineato Botta.
Anche il traforo del Frejus resterà chiuso per un paio di settimane e nel torinese sono in atto diversi interventi di manutenzione della rete autostradale che si aggiungono a quelli in Liguria.
In conclusione Spediporto lancia un appello ad affrontare subito l’emergenza. Tenendo conto comunque che i lavori di manutenzione del Traforo del Bianco dureranno anni e che “purtroppo le ferrovie non possono rappresentare, al momento, un’alternativa valida al trasporto via gomma”.