Eurofighter tedeschi, Berlino minimizza
La Germania conta di risolvere i problemi tecnici che affliggono l’operatività dei suoi caccia Eurofighter nelle prossime settimane e assicura che le criticità che impediscono il raffreddamento del sistema di auto-protezione da minacce aria-aria e terra-aria del velivolo non inficeranno i piani Nato di pattugliamento dello spazio aereo baltico, in programma per settembre.
Nello specifico, i wing pod che ospitano il DASS (Defensive Aids Sub-System) non sarebbero adeguatamente raffreddati inficiando il sistema di protezione installato sugli Eurofighter. Senza il DASS i caccia non possono partecipare a operazioni di combattimento. Il problema al momento sembra limitato ai caccia della Luftwaffe; l’Aeronautica Militare italiana non ha riscontrato nessun problema sui velivoli in dotazione al nostro Paese che sono stati utilizzati in tutte le missioni di difesa aera a cui l’Italia è tenuta in ambito Nato: Islanda, Albania, Slovenia e Repubbliche Baltiche.
In base a quanto scrive il quotidiano tedesco Der Spiegel, soltanto dieci Eurofighter tedeschi (di cui soli 4 armati) su 128 potrebbero essere impiegati operativamente, anche se numeri ufficiali ancora non sono circolati. Non è la prima volta che i Typhoon tedeschi vengono messi a terra per problemi tecnici. Un portavoce della Difesa ha dichiarato che l’aeronautica tedesca è riuscita ad ottemperare alle necessità di difesa del Paese, nonostante i problemi riscontrati e che la situazione è “sotto controllo”.
Da quest’anno Berlino ha implementato nella Nato Response Force in funzione anti russa dieci Tornado (alla cui sostituzione mira adesso il consorzio Eurofighter) che secondo la difesa tedesca “soddisfano gli attuali requisiti dell’Alleanza”.