Fermo autotrasporto: il prefetto di Napoli costituisce una Unità di crisi
Il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha disposto la costituzione, in Prefettura, di una Unità di crisi per monitorare l’andamento e le eventuali criticità determinate dallo sciopero dei tir. La decisione è stata presa al termine di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale hanno partecipato i vertici delle forze di polizia, il dirigente della Polstrada, il vice sindaco di Napoli, l’assessore alla Sicurezza, rappresentanti della società Autostrade meridionali e dell’Anas. E’ stato disposto che sia incrementata l’informazione agli automobilisti per segnalare percorsi alternativi. Infine forze dell’ordine procederanno anche con misure sanzionatorie, sia di carattere pecuniario che con la valutazione del sequestro dei mezzi.
I disagi sulle autostrade
Secondo quanto segnala il centro Viabilità Italia della polizia, in Piemonte è ancora in corso la manifestazione a Torino, in Corso Giulio Cesare all’ingresso dell’A4, senza particolari disagi alla circolazione dei veicoli leggeri; fuori dall’autostrada A4 disagi allo svincolo di Novara; permangono i rallentamenti in Tangenziale Sud a Torino; code in uscita in A7 Milano-Genova allo svincolo di Serravalle Scrivia. In Lombardia code agli svincoli in entrate di Capriate e Seriate. In Emilia Romagna, sull’A14 chiusi ai soli mezzi pesanti le uscite di Bologna San Lazzaro e Cesena Nord. In Campania sull’A30 Caserta-Salerno code in entrambe le direzioni alla barriera di Mercato San Severino; sull’A1 ancora qualche disagio alla barriera di Napoli Nord in entrambe le direzioni; sull’A16 Napoli-Canosa code alla barriera di Napoli Est in entrata verso Canosa. In Puglia sull’A14, nel tratto Foggia-Taranto, permane la chiusura ai soli mezzi pesanti delle entrate di Andria, San Severo e Poggio Imperiale; nella viabilità di accesso all’A3 si conferma la presenza di mezzi pesanti incolonnati, con conseguenti rallentamenti, sulla viabilità ordinaria di accesso agli svincoli di Eboli, Sicignano, Atena Lucana, Sibari, Tarsia Nord, Cosenza Nord, Lametia Terme, Pizzo Calabro, Sant’Onofrio, Rosarno e Gioia Tauro. Al porto di Villa San Giovanni e incolonnamenti di mezzi pesanti in attesa dell’imbarco in Sicilia. Sulle strade statali permane il blocco del traffico sulla SS 652 Fonde Valle Sangro in Abruzzo tra Archi e Val di Sangro. Nuovo il blocco della SS231 in Piemonte ad Asti direzione nord. Rallentamenti significativi in Calabria sulle SS 106, 18, 280; in Campania SS7, Ra09, SS691: in Basilicata SS106, in Puglia SS106, 16 e 93. Tutti i punti interessati dalle manifestazioni continuano ad presidiati dalle forze di polizia: attivo anche il monitoraggio operativo da parte di Anas e dei Concessionari autostradali.
Le reazioni
“I blocchi vanno immediatamente tolti, tutti le grandi sigle non hanno dichiarato il fermo ma solo una piccola, non si possono creare questi problemi, non è accettabile”, ha dichiarato Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, al termine dell’incontro con il governo e parti sociali, commentando le proteste degli autotrasportatori che stanno bloccando il Paese.
“Le proteste, quelle pacifiche, vanno sempre rispettate e soprattutto ascoltate. Ma è la politica che ha il dovere di assumere le decisioni nell’interesse di tutti gli italiani che servono a uscire il più rapidamente possibile dalla crisi economica”, ha detto il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, nel corso di un’iniziativa di partito a Foggia.
“Le proteste, quelle pacifiche, vanno sempre rispettate e soprattutto ascoltate. Ma è la politica che ha il dovere di assumere le decisioni nell’interesse di tutti gli italiani che servono a uscire il più rapidamente possibile dalla crisi economica”, ha commentato il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, nel corso di un’iniziativa di partito a Foggia.
In Sicilia “danni per 50 milioni di euro”
In attesa del vertice di mercoledì a Roma tra il premier Mario Monti e il governatore della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, per il comparto agroalimentare dell’Isola è il momento della conta dei danni dopo lo sciopero dell’autotrasporto della scorsa settimana. La stima dei danni non è univoca e raggiunge la quota massima nelle previsioni di Coldiretti: almeno 50 milioni di euro andati in fumo. I numeri tengono conto di merce andata perduta e mancate esportazioni “che di fatto – sostiene l’associazione – hanno favorito un boom di vendite di prodotti spagnoli e israeliti, diretti concorrenti della produzione siciliana nell’ortofrutta”.
Sugli scaffali dei supermercati dell’isola e in quelli nazionali ed europei – sottolinea la Coldiretti – mancano latte, uova, pomodorini e formaggi. “La situazione di difficoltà delle aziende agricole siciliane evidenziata dalla protesta è reale, ma la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi – conclude l’associazione di categoria – e occorre agire subito e con responsabilita’ avviando un tavolo permanente tra Governo, Regione e rappresentanti di categoria”.