Trasporto ferroviario merci: proposte di rilancio dal Pd
“Il sistema ferroviario merci europeo, ed ancor più quello italiano, sembrano non avere capacità di crescita. Il Pd propone una strategia che partendo dal ferrobonus, da nuove regole e da investimenti più cospicui e meglio mirati, possa invertire la tendenza”.
Lodovico Sonego ha introdotto così il convegno promosso dal gruppo Pd del Senato e organizzato dalla Commissione Trasporti di Palazzo Madama su trasporto ferroviario merci.
Andrea Camanzi, presidente dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, ha illustrato questo primo periodo della sua attività e la prima delibera quadro adottata, che, fra le altre cose, si è occupata della rideterminazione delle tariffe dell’Alta Velocità. Il capogruppo Pd in Commissione Trasporti Marco Filippi, a cui sono state affidate le conclusioni, ha stilato un programma che impegnerà l’azione del gruppo in questo settore.
“Il rinnovo del contratto universale del servizio merci – sottolinea Filippi – che andrà sicuramente rivisto ed aperto alla concorrenza e che, comunque, dovrà vincolare le risorse ad un uso effettivo a favore del trasporto merci su rotaia; l’individuazione di precisi investimenti strategici all’interno della legge di stabilità in discussione; il nuovo piano di investimenti complessivo dove il Parlamento deve potere avere voce in capitolo, in particolare sulla questione dei collegamenti porti-aerroporti-ferrovie e sulla questione dei valichi, dove sembra che la gara sia solo a chi abbatte per primo il muro, mentre in Italia sembra che nessuno stia pensando a cosa far passare attraverso i nuovi tunnel. Per concludere con la piena attuazione del IV pacchetto ferroviario europeo che richiederà impegni legislativi e di coordinamento con il resto dell’Unione per non accumulare altri ritardi. La piena funzionalità dell’Autorità di regolazione, che abbiamo fortemente voluto – conclude Filippi – credo sia già un buon segnale che stiamo trasmettendo al mercato ed agli altri paesi europei, e che ci potrebbe permettere di non essere solo un paese dove gli altri vengono a prendere pezzi di mercato, ma che può pensare di far crescere le proprie imprese oltre i confini nazionali”.