Estate 2019: i peggiori aeroporti in Europa
Mykonos, Santorini, Atene: queste città sono state particolarmente affollate quest’estate e i rispettivi aeroporti hanno registrato più ritardi nei voli in partenza rispetto alla media europea. Quasi quattro voli su cinque, infatti, sono partiti in ritardo e la probabilità di riscontrare disagi è molto alta. Anche quest’anno la classifica stilata da AirHelp, una delle società che si occupano di supportare i passeggeri a seguito di ritardi o cancellazioni, ha stilato la classifica dei peggiori aeroporti europei in base ai ritardi e disservizi registrati rispetto alla pianificazione dei voli nel periodo di maggiore traffico a causa degli spostamenti per le vacanze dal 1° giugno al 31 luglio.
Insieme alla Grecia, anche molti aeroporti del Sud Europa hanno avuto problemi nel gestire la stagione estiva, registrando percentuali di voli con disagi tra le più elevate in Europa e aggiudicandosi così il top in classifica: tra i primi dieci aeroporti spiccano anche quelli portoghesi di Ponta Delgada, Lajes e Lisbona. Il primo aeroporto italiano a comparire in classifica, al quinto posto, è Milano Malpensa, che però ha dovuto far fronte a un sovraccarico di lavoro a causa della chiusura di Linate da fine luglio; all’ottavo posto della classifica generale si posiziona l’Aeroporto di Venezia, da dove sono partiti in ritardo quasi la metà dei voli. Il terzo posto tra gli aeroporti italiani che hanno causato i maggiori disagi ai viaggiatori in partenza è occupato da Napoli (35° nella classifica generale), seguono Firenze (37° posto) e Roma Fiumicino (42°).
“Il nostro ultimo studio ci lascia sorpresi nel vedere che i cinque più grandi aeroporti d’Italia abbiano registrato in media dai tre ai quattro voli in ritardo su dieci – ha commentato Roberta Fichera, portavoce di AirHelp Italia –. L’aeroporto che ha dovuto affrontare maggiori difficoltà è stato quello di Milano Malpensa che, insieme a quello di Bergamo Orio al Serio, si è ritrovato a gestire anche tutti i voli trasferiti dall’aeroporto di Linate. La classifica che abbiamo appena pubblicato è un altro segno del fatto che l’industria aerea stia faticando a riprendersi, ma questo non significa che i viaggiatori ne debbano pagare le spese.