Giachino (Fi): trasporti e logistica settore prioritario per la crescita
“Crescere, crescere, crescere, questo è l’imperativo per chi vuole pensare a dare un futuro ai giovani, ai precari: altro che decrescita”. Con queste parole l’ex sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino, è intervenuto in sede Assologistica per sollecitare il mondo dei trasporti e della logistica a fare squadra ed ottenere da Governo e Parlamento l’attenzione che “il settore merita per il grande contributo che può dare alla ripresa economica del Paese. I Paesi europei che sono cresciuti di più negli ultimi dieci anni dispongono di un sistema logistico e trasportistico efficiente – spiega Giachino -. L’Italia ottava economia del mondo è solo 24a per efficienza logistica. Nel Piano nazionale della logistica 2012-2020 approvato dalla Consulta dei trasporti e della logistica sono indicate le misure da prendere per recuperare efficienza e competitività. La crescita della economia mondiale e la realizzazione delle grandi reti di trasporto europee come la Tav offrono al nostro Paese la possibilità di diventare la porta Sud per le merci da e verso l’Europa. Per questo la proposta di passare dal franco fabbrica al franco destino è prioritaria. L’economia italiana negli ultimi dodici anni ha una crescita media di 0,2 punti di Pil, siamo tra gli ultimi in Europa e la disoccupazione è arrivata ai 4 milioni. A differenza dei primi anni cinquanta la crescita è necessaria oltre che per creare nuovi posti di lavoro anche per ridurre il debito pubblico che ormai ci costa 90 miliardi di interessi l’anno con tendenza all’aumento”.
Giachino ha invitato i rappresentanti delle Banche presenti a utilizzare pienamente il fondo di garanzia al credito al settore.
Nelle sue conclusioni l’ex sottosegretario ha proposto ad Assologistica di dar vita a un “tavolo dei trasporti e della logistica” che metta insieme tutte le 34 associazioni di trasporto e di logistica del nostro Paese per discutere un “memorandum” per Governo, Parlamento e forze politiche.
“Il mondo dei trasporti – ha concluso l’ex sottosegretario – non deve farsi notare solo perché protestando minaccia di fermare il Paese ma deve diventare uno dei motori della ripresa dello sviluppo”.