Mercintreno: interoperabilità e sicurezza delle reti
Nell’ottica della liberalizzazione ferroviaria, l’interoperabilità delle linee e la sicurezza dell’esercizio costituiscono oggi due principi cardine. La prima coinvolge l’infrastruttura e il suo gestore, la seconda tocca l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza nelle Ferrovie.
Le caratteristiche della rete nazionale sono state illustrate oggi al forum Mercintreno di Roma da Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rfi, che ha introdotto il suo intervento parlando di integrazione tra gestore e impresa ferroviaria. Il completamento dell’asse Av Torino-Milano-Salerno ne è un esempio, anche se giocato del tutto in casa Fsi, fra Trenitalia e Rfi. Ma, come più volte ripetuto nella sessione di ieri, per favorire l’ingresso di altri soggetti c’è ancora molto da fare. Ribadita la necessità di miglioramenti a binari, stazioni e terminali merci nell’ottica, appunto, di una interoperabilità concreta, Elia ha affermato che la rete italiana non è così satura come si crede, almeno non dappertutto e non nella stessa misura. Lo è nei nodi afferenti alle grandi città (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli) e in determinate fasce orarie come quelle del mattino o della sera rispetto ai pendolari. Per questo, Rfi sta studiando un sistema tecnologico ad alta densità di traffico (Hdts, High Density Traffic System), che comporta un distanziamento minimo fra i treni di 450 e che, installato a bordo, consiglierà al macchinista la velocità massima da osservare nel tratto interessato. Allo studio anche un servizio di informazioni via web sull’andamento dei treni merci (con indicazioni sui ritardi, sulle coincidenze, sulle manovre) e una semplificazione del calcolo del pedaggio a uso di ciascuna impresa.
Non ci può essere però liberalizzazione senza garanzie di sicurezza nell’esercizio. Secondo il direttore dell’Ansf Alberto Chiovelli, la cultura della prevenzione, in un contesto dove più imprese operano in concorrenza fra loro, deve essere assolutamente rafforzata. E questo a prescindere dalle distorsioni della programmazione normativa e finanziaria. Dal 2007 a oggi, l’Ansf è intervenuta per garantire la sicurezza sia al cliente durante il viaggio in treno (azioni sulle porte dei treni), sia nei punti più critici del normale servizio quotidiano (manutenzione, sistemi di controllo, manovre). Il ruolo del gestore dell’infrastruttura, in quanto comune denominatore di tutti gli attori che si affacciano sul mercato, resta secondo l’Ansf centrale, sia agli effetti della liberalizzazione che agli effetti della sicurezza vera e propria. Lo sviluppo del trasporto su ferro transita da questo binario.
Vincenzo Foti