La Spezia: crociere, l’Autorità portuale punta ad essere tra i primi 10 nel Mediterraneo
“La rilevanza e gli impatti economici dell’attività crocieristica per il territorio della Spezia”. Questo è il titolo dello studio commissionato a Risposte Turismo dall’Autorità portuale di La Spezia presentato venerdì 8 luglio.
Con soddisfazione il presidente Forcieri ha evidenziato come, a partire dai 30,9 milioni di euro diricadute dirette per il territorio spezzino generate nel 2015 grazie all’attività crocieristica alla Spezia, lo studio abbia elaborato stime riferite agli effetti indiretti ed indotti del comparto indicando in 96 i milioni di euro generati a livello nazionale sempre a partire dalla presenza delle navi da crociera.
“Finalmente oggi si conoscono più precisamente i positivi effetti sul territorio prodotti dal settore crociere. – ha detto Forcieri –
I valori economici oggi presentati sono la base su cui rinnovare l’impegno che da diversi anni Autorità Portuale spezzina ed i vari operatori profondono nell’ampliamento e miglioramento continuo dei servizi offerti alle compagnie ed ai passeggeri. Ora lavoriamo per fornire ancora maggiori certezze agli armatori con la realizzazione del molo e della stazione crocieristica”.
Il contributo dato dall’attività crocieristica alla Spezia, oltre che per la regione Liguria, che ha rafforzato la sua leadership e il suo ruolo nel panorama nazionale per movimentazione di passeggeri crocieristi, viene esteso a livello economico all’intero territorio nazionale. Un porto, quello della Spezia, conta su numerose opportunità di scoperta proposte ai passeggeri dentro e fuori i confini comunali.
Le stime riferite alla spesa dei 667mila crocieristi movimentati alla Spezia nel 2015 hanno superato i 41 milioni di euro a terra, 22,7 dei quali possono essere riferiti alle spese trattenute dal territorio spezzino. Si tratta di un valore medio di circa 34 euro per ogni crocierista (siano essi in sbarco/imbarco o transito). Oltre alla spesa diretta dei crocieristi a terra è stato stimato un contributo di quasi 1,96 milioni di euro quale ricaduta diretta delle spese sostenute dai membri degli equipaggi scesi a terra durante le soste delle navi. Il valore di spesa delle compagnie di crociera, terzo elemento di spesa diretta considerato nello studio e spesso sottovalutato, si è stimato essere di poco superiore ai 6,25 milioni di euro.