Decreto rinnovo flotta mercantile: Confitarma chiede di non disperdere risorse non assegnate

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mercoledì 4 gennaio 2023

“Grazie al prezioso lavoro e alla dedizione della nostra Amministrazione, in primis della Direzione Generale competente, è stata portata a termine la prima fase di attuazione di questo complicato incentivo, che ha richiesto un’approfondita interlocuzione con la Commissione Europea per superare molte delle rigidità legate alla prima applicazione delle nuove linee guida europee in materia”.

Così in una nota Confitarma esprime apprezzamento per la positiva conclusione dell’iter di assegnazione delle risorse stanziate attraverso il Fondo complementare per il rinnovo e il refitting della flotta mercantile.

Purtroppo – rileva l’associazione che riunisce gli armatori italiani – dall’analisi dei dati relativi alla ripartizione delle risorse stanziate, emerge che il 67% dei fondi, oltre 330 milioni di euro, non è stato assegnato. Scendendo nel dettaglio dei dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, risulta che degli stanziamenti dedicati al refitting delle navi oltre il 75% non è stato impegnato mentre, per quanto concerne la costruzione di nuove navi, tale quota scende al 55%.

Criticità nell’accesso agli incentivi rilevate da Confitarma

Confitarma ritiene che tali risultati non siano riconducibili a una mancanza di interesse dell’armamento verso il sistema di incentivazione ma, piuttosto, ad alcuni vincoli previsti per l’accesso che hanno escluso un’importante quota della flotta operata dall’armamento nazionale. Tra le maggiori criticità riscontrate, l’associazione annovera la previsione di un vincolo geografico quinquennale legato all’utilizzo dell’unità oggetto di incentivazione e l’obbligo di effettuare gli interventi, anche quelli di refitting, solo nei cantieri europei.

In particolare, con riferimento alla prima criticità, solo una parte del naviglio mercantile operato dall’armamento nazionale è impiegato su rotte che toccano continuativamente un porto italiano. Di fatto – spiega Confitarma – imporre tale vincolo ha escluso molte imprese, nonostante il complicato processo della transizione ecologica riguardi tutte le navi.

Passando alla seconda criticità, l’intensità dell’incentivo, in particolare per il refitting, è inferiore al differenziale di costo che si registra nei cantieri extra-comunitari.

Alla luce di tutto questo e considerato che le risorse assegnate dal DL 59/2021 erano dirette al rinnovo del naviglio mercantile senza la previsione dei vincoli precedentemente illustrati, Confitarma chiede al Governo di adottare al più presto le azioni necessarie affinché le risorse residuate non vengano disperse. Con l’auspicio che il Governo continui e migliori la strategia di accompagnamento del settore verso la transizione green dell’intera flotta mercantile.

Tag: confitarma, trasporto marittimo

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