Mims: nasce il Centro per l’innovazione e sostenibilità delle infrastrutture e della mobilità
Promuovere e realizzare attività di studio, di ricerca e sviluppo nel settore della sostenibilità delle infrastrutture e della mobilità, dell’innovazione tecnologica, organizzativa e dei materiali; contribuire, anche attraverso lo svolgimento di specifiche attività di natura formativa, allo sviluppo di innovazioni in tema infrastrutturale e della mobilità sostenibile all’interno del Ministero e nelle pubbliche amministrazioni, anche locali.
Questi i compiti del Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità (CISMI) istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) con decreto del ministro Enrico Giovannini.
Si tratta di una struttura di missione composta da venti unità, tra ricercatori e tecnologi, che va ad integrare il sistema di governance per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano Nazionale Complementare (Pnc) e che è a supporto delle Direzioni per la definizione di scenari utili alle scelte di policy.
Nello specifico, il CISMI si occuperà di:
- fornire aggiornamenti e informative tecniche e tecnologiche a supporto delle attività di pianificazione e programmazione di medio-lungo termine, nonché a supporto delle attività di valutazione dei risultati prodotti dai progetti e dalle politiche realizzate;
- predisporre strumentazione e modellistica a supporto delle decisioni politiche e delle diverse strutture del Ministero;
- garantire la produzione periodica di report e pubblicazioni sulla transizione digitale, tecnologica ed ecologica nei settori della mobilità e delle infrastrutture;
- promuovere la collaborazione con università ed enti di ricerca, nazionali e internazionali;
- promuovere la collaborazione con istituzioni, società, fondazioni, associazioni e consorzi.
Quattro unità organizzative
Per svolgere le proprie funzioni, il CISMI è strutturato in quattro unità organizzative dedicate a:
- sviluppo della modellistica e dei sistemi informativi per la programmazione e la valutazione delle politiche;
- foresight tecnologico e strategico, analisi delle buone pratiche nazionali e internazionali, e sperimentazioni sul territorio;
- analisi di tematiche di carattere tecnico, tecnologico, organizzativo, rilevanti per le infrastrutture, comprese quelle idriche e sociali, e i sistemi di mobilità e in particolare sui temi della decarbonizzazione e dell’impatto dei cambiamenti climatici;
- studi di economia comportamentale finalizzata all’analisi e allo studio dell’impatto che fattori umani e comportamentali hanno su infrastrutture, mobilità, spazi urbani, luoghi dell’abitare e del lavoro.
Lo stesso decreto istituisce il Comitato Scientifico per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità, composto da dieci membri, nominati con decreto del Ministro, individuati tra “qualificati esponenti del mondo scientifico, accademico, culturale e della società civile” negli ambiti dell’innovazione e della sostenibilità, che opereranno a titolo gratuito fornendo pareri e formulando proposte in ordine ai programmi, in particolare sul Piano triennale di attività del CISMI, nonché sugli studi, le pubblicazioni, le iniziative e le attività del CISMI.