Logistica: un progetto per il Lazio
Si è svolto ieri il convegno sulla logistica nel centro Italia, promosso dai comuni di Civitavecchia e di Tarquinia.
Gianni Mosherini, sindaco di Civitavecchia, ha presentato il programma che vede unite le due cittadine affinché il progetto di ampliamento del porto di Civitavecchia torni ad essere un priorità. Il progetto, ricorda il sindaco, fu presentato e finanziato nel 2005, ma questi sei anni sono passati senza alcun esito. La logistica è un punto centrale per lo sviluppo del commercio internazionale che vede le regioni del Lazio e dell’Umbria protagoniste non soltanto per la centralità geografica, ma anche come terre di passaggio di collegamento con il sud, dove ancora sussiste un vuoto infrastrutturale.
“Già Traiano migliaia di anni fa aveva compreso l’importanza strategica del porto di Tarquinia, nella espansione di Roma, come crocevia del Mediterraneo – ha detto il sindaco Moscherini – L’obiettivo è quello di realizzare nei prossimi sei anni la Piattaforma Logistica Italia, pensando anche alla delocalizzazione del traffico aereo da Ciampino a Viterbo, per decongestionare almeno il traffico passeggeri di Ciampino”.
“Un progetto il nostro che parte da piccole realtà ma che può essere un motore per l’occupazione e lo sviluppo di tutta l’area del nord del Lazio”, ha concluso il sindaco Moscherini.
Il professor Giancarlo Elia Valori, presidente di Finanziaria Generale SPA, ha sottolineato, nel suo intervento, la nuova centralità del Mediterraneo nel commercio internazionale, stimolata anche dall’interesse dei paesi asiatici, in particolare della Cina. I cinesi hanno infatti un ruolo fondamentale nell’asse primario di Pechino e l’Hub di Civitavecchia permette alle navi provenienti dall’Asia un risparmio di 5-6 giorni di navigazione. Inoltre la disfunzione della logistica costa ogni anno 40 miliardi di euro, è quindi fondamentale richiamare l’attenzione sullo sviluppo di un piano della logistica che comprenda una serie di infrastrutture necessarie a collegare la regione Umbria e il Nord del Lazio che ne è la naturale via di acceso al mare.
“C’è da chiedersi però, chi può essere il “Traiano di oggi”, chi è il riferimento a grandi livelli per un progetto così ambizioso”, questa la riflessione del Presidente del Censis, Giuseppe De Rita. “Le premesse ci sono tutte- continua De Rita- ma occorre una strategia di convergenza, che superi il vuoto infrastrutturale dell’area del nord del Lazio, per permettere ad un’area così vasta da non restare isolata”.
Rossella Smiraglia