Canale di Suez, Rixi: Italia in attesa della missione europea
Avviato un tavolo di crisi al ministero con il settore logistico nazionale per monitorare la situazione
Nei primi 20 giorni di gennaio si è verificato un crollo del traffico proveniente dal sud est asiatico nei porti italiani, perché molte flotte hanno deciso di non utilizzare più il canale di Suez, ma di circumnavigare l’Africa.
Lo ha dichiarato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, spiegando che l’Italia è in attesa della definizione di una missione europea.
Il tavolo di crisi con il settore logistico
Il viceministro ha spiegato che finora i singoli Stati hanno fatto missioni di sorveglianza e protezione al naviglio, l’Italia ha inviato la fregata Martinengo. La situazione resta critica e in evoluzione: “Abbiamo deciso di mantenere un tavolo di crisi al ministero con il settore logistico nazionale per monitorare la situazione dei porti italiani – che per ora è tranquilla – e poi, di monitorare ogni tre settimane, col comitato interministeriale di sicurezza marittima, l’accessibilità sia ai porti israeliani, sia dell’area del Mar Rosso e del Golfo di Aden”.
Rixi ha aggiunto che la tensione è alta: “Ci prepariamo comunque a innestare nuove linee di traffico nel bacino del Mediterraneo: sarò il 7 e l’8 febbraio a Berlino per il nuovo accordo che abbiamo fatto al Cairo sulla tratta Damietta- Trieste: dopo tanti anni che l’Italia di fatto non aveva una tratta di quel tipo, stiamo cercando di trovare partnership importanti anche con i paesi della sponda Nord dell’Africa per ridurre la catena logistica nazionale. Il prossimo G7 a Milano ad aprile sarà legato al tema dei green corridor e dei collegamenti logistici che passano in teatri particolarmente sensibili come quello mediorientale”.