Sicilia, chiusura Palermo-Catania: Uggè chiede interventi urgenti
Il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè si è unito al coro di allarme lanciato dall’Autotrasporto siciliano dopo la recente chiusura dell’autostrada Palermo-Catania per il cedimento del pilone del viadotto Himera, al chilometro 61 tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli. Per riparare il danno probabilmente servirà un lungo periodo, come hanno affermato i tecnici al termine del sopralluogo alla base del pilone che si è spezzato alla base e, inclinandosi, si è adagiato sull’altra campata.
Secondo Uggè si tratta di “un colpo mortale per l’intera economia siciliana, conseguenza di un evento incredibile e increscioso. Un’emergenza che va a sovrapporsi ad altri problemi irrisolti, ad altri ostacoli sul percorso di chi lavora in Sicilia e che ora non possono più essere rimandati. Quella siciliana è una situazione non più sostenibile che richiede un urgente intervento da parte del nuovo ministro ai Trasporti e alle Infrastruttore Graziano Delrio”.
“Nel protocollo d’intesa sottoscritto con il Governo è previsto un tavolo che affronti i delicati problemi che gli autotrasportatori siciliani sono costretti ad affrontare. Fino a oggi nessun risultato è stato raggiunto – ha dichiarato Paolo Uggé – e ora, nella fase di emergenza, occorrono iniziative rapide e portatrici di immediate soluzioni. Conftrasporto-Confcommmercio ha chiesto al neoministro Delrio misure urgenti ben precise, a partire dall’immediata convocazione del tavolo per i problemi del trasporto siciliano per proseguire con l’esonero di ogni forma di pagamento per gli operatori che sono costretti a percorrere tratti che prevedono qualsiasi forma di pedaggio; l’intervento della Regione e del ministero per l’abbattimento dei costi per l’utilizzo delle tratte marittime; l’esonero dai divieti di circolazione vigenti per le operazioni di trasporto necessarie a far giungere i prodotti nel resto del Paese; l’eliminazione dei divieti su strade regionali e comunali”.
Paolo Uggè ha infine spiegato che i legali della federazione stanno valutando la richiesta di accertamento delle responsabilità e la possibilità di mettere in atto una sorta di class action. Inoltre la federazione richiede al Governo un urgente intervento “che eviti all’economia siciliana, che per responsabilità non certo attribuibili agli operatori vive in condizioni di scarsa competitività, di collassare definitivamente”.