Autotrasporto: venti di protesta in Italia
Settimane calde per l’autotrasporto italiano, con alcune sigle che si sono mobilitate per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle questioni in sospeso che riguardano il settore.
Domani, sabato 9 aprile, si svolgerà il “Truck Day”, la manifestazione organizzata da Transfrigoroute Italia Assotir per chiedere il rilancio dell’autotrasporto. A Roma i camion avrebbero dovuto sfilare sul Grande Raccordo Anulare, ma il programma è stato successivamente modificato per ridurre i disagi ai cittadini: attualmente è previsto un presidio davanti alla sede Rai di Saxa Rubra. Oltre che a Roma, l’iniziativa si svolgerà con modalità differenti a Roma, Milano, Napoli e Catania.
“La decisione di rinunciare al corteo di camion sul Gra è giunta al termine di un serrato dialogo che si è protratto nel corso di più riunioni, coordinate dal Capo di Gabinetto del Questore, Filippo Santarelli, con i rappresentanti di Assotir, che ha portato infine alla condivisione dell’opportunità di evitare che la manifestazione indetta per la tutela della categoria potesse trasformarsi in una criticità per i cittadini e gli utenti della grande arteria della capitale”, spiega un comunicato dell’associazione.
Segnali di insofferenza anche da parte di Unatras, la federazione che raccoglie gran parte delle associazioni di categoria del settore, che in una nota sottolinea “Il dilatarsi dei tempi e la mancanza di risposte sull’applicazione delle regole che devono assicurare la sicurezza della circolazione, in linea con le intese sottoscritte nel giugno scorso, non consentono alle scriventi federazioni di proseguire in un confronto che non assicura le risposte attese. Le federazioni ribadiscono che per l’attuazione completa della riforma, i controlli sono essenziali e questi vanno effettuati nei confronti di tutti i soggetti della filiera, come chiaramente prevedono le norme volute dal Governo e votate dal Parlamento. Ad oggi non si registrano degli interventi significativi nella direzione indicata dalla legge, a dimostrazione della concreta volontà di darvi applicazione, ed inoltre le riunioni non producono gli effetti attesi. Le federazioni ritengono che vi sia la necessità di un coinvolgimento della Presidenza del Consiglio, la quale ha il potere di intervento nei confronti dei diversi dicasteri interessati. Nelle prossime settimane – conclude la federazione -, verranno convocati i rispettivi organi direttivi per deliberare la disdetta della pace sociale e le iniziative di protesta che si renderanno necessarie, non escludendo il fermo dei servizi di trasporto”.
Chi invece si spinge già verso la proclamazione del fermo è invece Trasportounito-Fiap, che ha annunciato un fermo nazionale delle imprese aderenti dal 16 al 19 maggio a causa “della totale inefficacia delle misure di garanzia che il Governo avrebbe dovuto fornire al settore del trasporto su gomma, in particolare il fallimento delle norme relative alla copertura dei costi di esercizio, ai tempi di pagamento e alla remunerazione dei tempi di attesa”.