Autotrasporto: autorizzazioni Italia Turchia 2026 e 2027
Nuove intese per l’autotrasporto internazionale, ecco i dettagli
Si è svolto a Istanbul il 9 e 10 aprile 2025 l’incontro bilaterale Italia-Turchia in materia di autotrasporto di merci su strada, seguito del vertice di Roma del 2023. Il confronto ha rafforzato la cooperazione tra i due Paesi, affrontando temi centrali per il settore dell’autotrasporto internazionale.
Durante i lavori sono stati scambiati dati sull’interscambio commerciale. La delegazione turca ha espresso soddisfazione per l’aumento dei traffici, mentre la parte italiana ha evidenziato un leggero calo nell’uso del contingente 2024 rispetto al 2023.
Permessi autotrasporto Italia Turchia 2026
Per le imprese italiane di autotrasporto impegnate nei collegamenti con la Turchia, sono previste:
- 18.000 autorizzazioni generali per operazioni di destinazione e transito, valide per veicoli con motorizzazione almeno Euro III e certificazione CEMT.
- 22.000 autorizzazioni generali per veicoli Euro V e superiori, sempre con certificazione CEMT, dedicate all’autotrasporto internazionale verso o attraverso la Turchia.
- 4.000 autorizzazioni per Paesi terzi, utilizzabili anche come autorizzazioni bilaterali, importanti per l’autotrasporto che effettua tratte oltreconfine fuori dall’Unione Europea.
Turchia
Per il trasporto proveniente dalla Turchia e diretto in Italia o in transito, l’autotrasporto turco disporrà di:
- 1.000 autorizzazioni generali per veicoli Euro III e superiori, con certificazione CEMT.
- 21.000 autorizzazioni generali per veicoli Euro V e superiori, con certificazione CEMT, fondamentali per il regolare flusso dell’autotrasporto commerciale.
- 20.000 autorizzazioni generali riservate a mezzi con motorizzazione almeno Euro VI, sempre con certificazione CEMT, per un autotrasporto più sostenibile.
- 8.000 autorizzazioni di transito valide per attraversamenti in Svizzera e Francia, senza limitazioni relative ai porti italiani (di queste, 2.000 riservate a veicoli Euro VI).
- 5.000 autorizzazioni di tipo “porto-porto”, per veicoli turchi sbarcati in un porto italiano e diretti all’imbarco in un altro porto del territorio nazionale.
- 18.000 autorizzazioni per semirimorchi turchi trainati da vettori italiani, sbarcati nei porti italiani e destinati al transito o alla consegna.
- 5.000 autorizzazioni per complessi veicolari, rimorchi o semirimorchi isolati provenienti dalla Turchia, sbarcati nei porti italiani, trasferiti via treno e terminalizzati da operatori italiani dell’autotrasporto.
L’obiettivo condiviso è incentivare un autotrasporto ecologico, eliminando gradualmente i mezzi EuroIII entro il 2027. Le autorizzazioni saranno valide fino al 31 gennaio dell’anno successivo.
Rimborso IVA e ostacoli per il trasporto in Turchia
Un tema sensibile affrontato dalla delegazione italiana riguarda il rimborso IVA. Attualmente, i vettori turchi possono recuperare l’IVA in Italia tramite rappresentanza fiscale, ma non esiste reciprocità per il vettore italiano di autotrasporto. La delegazione italiana ha chiesto la sottoscrizione di un accordo tra i ministeri competenti per risolvere questa disparità. L’obiettivo è consentire il rimborso dell’IVA su carburanti e costi di trazione anche in Turchia.
Autorizzazioni digitali autotrasporto: dal 2027 arriva l’e-Permit
Altro punto strategico è stato il progetto di digitalizzazione delle autorizzazioni per l’autotrasporto tra Italia e Turchia. A partire dal 2027 verrà adottato l’e-Permit, già attivo tra la Turchia e altri Paesi come Azerbaijan e Georgia. Questo sistema riduce i costi amministrativi e semplifica la gestione dei titoli di trasporto.
Le richieste della Turchia e i chiarimenti italiani
La delegazione turca ha chiesto:
- L’esenzione da autorizzazione per veicoli fino a 3,5 tonnellate (richiesta respinta dall’Italia)
- L’aumento delle autorizzazioni per la tratta ferroviaria, ridotte da 8.000 a 5.000 per mancato utilizzo
- L’incremento di 3.000 permessi di transito per Francia/Svizzera: l’Italia ha concesso solo 1.000, vincolandone 2.000 ai veicoli EuroVI dal 2026
Problemi operativi segnalati tra i due Paesi
Infine, la delegazione italiana ha evidenziato alcune criticità operative:
- Ritardi e lunghe attese al porto di Trieste
- Multe elevate ai vettori turchi per errori minori nei documenti
- Uso improprio delle autorizzazioni “Paesi terzi” richieste ai vettori italiani presso dogane turche
Le autorità turche hanno garantito di intervenire e migliorare la formazione dei nuovi funzionari doganali per evitare disguidi nel flusso dell’autotrasporto internazionale.
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