Sna: un codice deontologico nelle assicurazioni
Un codice deontologico per gli intermediari assicurativi. Questo l’oggetto del regolamento proposto dallo SNA – Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione – presentato nel corso di un’audizione alla X Commissione Industria del Senato, in cui il Presidente Claudio Demozzi è stato chiamato a chiarire la posizione degli intermediari nel merito del DL Crescita 2.0 in tema di collaborazioni e altre novità riguardanti il settore assicurativo. Il codice ha lo scopo di tutelare i diritti dei clienti e rendere trasparenti i rapporti di collaborazione tra intermediari.
“Proprio per dare un forte segnale di perfetta sintonia con quanto è stato previsto nel Decreto Legge Crescita 2.0, ci siamo preoccupati di predisporre un codice di autoregolamentazione con precise norme deontologiche nel rispetto dei diritti dei nostri clienti – dichiara Claudio Demozzi, Presidente Nazionale dello SNA. Si tratta di un’iniziativa che come Associazione Sindacale abbiamo avviato per rendere il nostro settore più trasparente e competitivo verso i consumatori e in linea con quel che avviene all’estero. In particolare, riteniamo che la nostra professione debba essere esercitata soprattutto fornendo consulenza ai nostri clienti e gestendo la copertura dei rischi in totale indipendenza e chiarezza di tariffe e provvigioni. Per questa ragione, e allo scopo di garantire gli interessi e i diritti dei consumatori, abbiamo varato un codice che regolamenta le collaborazioni fra intermediari. La normativa vigente fino al 2005, infatti, rendeva possibile la cooperazione e l’auspicata reintroduzione prevista dal Governo siamo certi possa aiutare ad assolvere in modo completo e adeguato l’incarico ricevuto dai nostri clienti. Si tratta di processo che finalmente ci allinea con il resto dell’Europa; che introducendo la libera collaborazione tra tutti gli intermediari, di fatto, apre alla concorrenza, ad un miglioramento delle condizioni dei contratti assicurativi e del servizio offerto. Merita qui ricordare ancora una volta – conclude Claudio Demozzi – che il prezzo del prodotto assicurativo, così come la remunerazione riconosciuta all’intermediario è fissata all’origine dalle Compagnie e non muta, indipendentemente dal numero di agenti o broker coinvolti, ma viene solo ripartita tra i vari intermediari che contribuiscono al collocamento. Pertanto, eventuali allarmismi sulla futura “giungla delle tariffe” che sono stati diffusi in queste settimane da autorevoli esponenti del settore, sono totalmente privi di fondamento e si scontrano con un’evoluzione del mercato assicurativo in cui la fondamentale figura dell’agente si connota come consulente, in grado di fornire al consumatore i migliori prodotti per le sue esigenze assicurative”.