L’Europa investirà quasi 17 miliardi nello spazio, cresce l’impegno italiano
Cresce l’impegno dell’Europa in ambito spaziale. La ministeriale ESA (Agenzia spaziale europea) che si è tenuta questi giorni a Parigi si è chiuso con l’approvazione da parte del Consiglio di un badget di 16,9 miliardi di euro per il periodo 2023-2027, con un incremento di quasi il 17% rispetto agli ultimi tre anni.
Rilevante il peso dell’Italia: l’impegno del nostro Paese è superiore ai tre miliardi di euro sui prossini cinque anni, con un incremento superiore al 20% rispetto alla precedente ministeriale del 2019. Un ammontare che rappresenta circa 18,2% del contributo globale dei 22 Stati membri ed assesta il posizionamento dell’Italia al terzo posto dopo Germania e Francia.
La delegazione italiana è stata guidata dal ministro delle Imprese e del Made In Italy Adolfo Urso, appena delegato dal Consiglio dei ministri al coordinamento delle politiche dello spazio e dell’aerospazio, accompagnato dall’ambasciatore Luca Sabbatucci, rappresentante permanente d’Italia presso le organizzazioni internazionali a Parigi e dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccoccia.
“Possiamo dirci soddisfatti perché abbiamo tutelato gli interessi della ricerca, dell’innovazione e dell’intera filiera industriale fatta sia di grandi imprese, player mondiali, ma anche, e ne siamo consapevoli e orgogliosi, delle nostre PMI, particolarmente innovative”, ha dichiarato il ministro Urso.
La delegazione italiana ha lavorato sui principali dossier che l’ESA ha proposto in questo round di negoziati in particolare sulla ripresa del programma di esplorazione marziana, a guida italiana, ExoMars, che permetterà all’Europa di atterrare su Marte dopo lo stop forzato dovuto alla aggressione all’Ucraina e alla conseguente interruzione dei rapporti con la Russia su questa missione.
L’Italia ha inoltre sottoscritto l’avvio di un nuovo programma, Moonlight, mirato allo sviluppo di un sistema di telecomunicazioni e navigazione lunari con i servizi associati, come nuovo contributo europeo al programma Artemis della Nasa, su cui si è registrata una forte convergenza con Regno Unito.
Capitolo significativo è anche il Trasporto spaziale, settore nel quale si è confermata la sottoscrizione dedicata al programma Vega che supporta sia attività di miglioramento dell’attuale versione Vega C, che la continuazione dello sviluppo di Vega E fino al completamento e che rappresenta una quota sostanziale del contributo ai programmi ESA per i prossimi anni. Allo stesso tempo, vengono gettate le basi di un importante contributo italiano ai lanciatori riutilizzabili del futuro.
Nel settore dell’Osservazione della Terra, un campo nel quale l’Italia ha un peso importantissimo a livello nazionale, europeo e internazionale, è stato sottoscritto tra gli altri il programma Future EO, che prepara alle prossime missioni e sviluppa i nuovi strumenti tecnologici di osservazione europei.