Iata: l’aviazione può essere veicolo di sviluppo per i Paesi africani
L’impatto dell’aviazione nello sviluppo economico della regione è stato al centro dell’Aviation Day Africa, promosso dall’Associazione internazionale del trasporto aereo e svoltosi ad Abuja, in Nigeria. I vertici Iata hanno esortato i governi africani a dare priorità allo sviluppo dell’aviazione a livello continentale come veicolo per sostenere la crescita e lo sviluppo economico.
Trasportando qualcosa come 70 milioni di passeggeri ogni anno, nel continente africano l’aviazione attualmente supporta circa 6,9 milioni di posti di lavoro e attività economiche per circa 80 miliardi di dollari. Secondo le ultime previsioni, l’Africa sarà una delle regioni in cui l’aviazione conoscerà la crescita maggiore nei prossimi 20 anni, con un incremento medio del 5% all’anno, aprendo quindi grandi opportunità economiche per le 54 nazioni del continente.
“L’aviazione ha tutte le potenzialità per diventare un catalizzatore di crescita molto più potente se i governi smetteranno di spremere l’industria con tasse, agevolandola invece con norme più intelligenti focalizzate sulla sicurezza e lo sviluppo della connettività” ha dichiarato Hussein Dabbas, vicepresidente regionale Iata per l’Africa e il Medio Oriente.
La sicurezza è l’assoluta priorità per l’Africa nell’agenda illustrata dalla Iata. Benché i livelli di sicurezza siano migliorati, in questa regione nel 2015 si è registrato il numero più alto di incidenti. I governi si sono impegnati a raggiungere livelli di sicurezza in linea con gli standard mondiali nella Dichiarazione di Abuja.
A seguire, naturalmente, è necessario uno sviluppo appropriato delle infrastrutture che possano supportare adeguatamente l’espansione dell’aviazione nel continente. Cruciale risulta quindi la collaborazione tra compagnie aeree e vertici di gestione delle infrastrutture nella pianificazione degli interventi. “Migliorare la connettività del trasporto aereo è indiscutibilmente la condizione chiave per il progresso e la trasformazione di tutti gli Stati – ha commentato il ministro dell’Aviazione della Nigeria, Hadi Abubakar Sirika –. Studi dimostrano che c’è una chiara correlazione tra connettività e performance economica. Migliorare la connettività significa facilitare l’accesso alle città, mercati, affari e persone e, allo stesso tempo, integrarsi nelle supply chain a livello mondiale, importante fattore per attrarre investimenti stranieri”.
Un altro punto su cui Iata sta sollecitando i governi africani è il contrasto alle alte tasse sui carburanti, che possono rendere i rifornimenti fino al 20% più costosi della media del resto del mondo. Questi ricarichi aumentano i costi che le compagnie devono sostenere in un contesto già molto competitivo, ostacolando quindi la crescita di un settore che permetterebbe grandi benefici socio-economici.
Infine la questione cruciale della riduzione delle emissioni. L’industria dell’aviazione si è impegnata a raggiungere l’obiettivo della crescita zero nelle emissioni di carbone dal 2020, tagliando i valori del 50% entro il 2050 rispetto al 2005. L’industria sta lavorando per raggiungere questi impegni attraverso un miglioramento delle tecnologie, dell’operatività e delle infrastrutture; per un pieno successo però è necessario mettere a punto una misura che tenga conto del mercato globale (GMBM), che deve essere messa a punto dai governi attraverso l’Icao. La Iata ha quindi chiesto ai governi africani di supportare la messa a punto di un accordo sulla GMBM nel corso della 39° Assemblea Icao, che si svolgerà a Montreal il prossimo autunno.