Ryanair: presentati i risultati del primo trimestre 2016
Ryanair ha annunciato i risultati relativi al primo trimestre 2016, periodo in cui la compagnia ha riportato profitti pari a 256 milioni di euro, con una crescita del 4%; i passeggeri sono stati 31 milioni, segnando un aumento dell’11%.
“Questo risultato contenuto nell’aumento di profitti è comunque in linea con gli orientamenti precedenti – ha dichiarato Michael O’Leary, amministratore delegato Ryanair -. La volatilità del mercato, causata dagli attacchi terroristici, e i ripetuti scioperi da parte dei controllori di volo (soprattutto in Francia) sono fattori che hanno indebolito le tariffe sulle prenotazioni last minute e causato almeno 1000 cancellazioni di voli. Il traffico è comunque cresciuto dell’11% e il load factor è salito di due punti, al 94%. Le vendite di prodotti e servizi accessori sono salite al 26% dei ricavi (erano il 24% nel primo quadrimestre dell’anno precedente). Le quattro nuove basi di Belfast, Corfù, Ibiza e Santiago stanno avendo un buon risultato nelle prenotazioni a lungo termine. Abbiamo annunciato la creazione di 8 nuove basi – Bucarest, Bournemouth, Amburgo, Norimberga, Praga, Sofia, Timisoara e Vilnius – come parte della nostra strategia per la stagione invernale 2016, che vedrà anche la nostra base di Berlino crescere da 4 a 9 aerei e il Lussemburgo diventare il nostro 33° Paese. Complessivamente nella stagione invernale 2016 apriremo 133 nuove rotte”.
La presentazione dei dati è stata anche occasione per O’Leary per fare il punto sugli scenari futuri della compagnia a seguito del referendum che ha votato l’uscita del Regno Unito dall’Ue: “Ci aspettiamo che questo risultato porti un periodo di considerevole incertezza. Finché non sarà più chiaro che tipo di relazioni politiche ed economiche sul lungo termine il regno Unito intende intrattenere con l’Ue, sarà impossibile per noi predire quali effetti questo fattore potrà avere sui nostri affari ma stiamo mettendo punto piani per fronteggiare ogni evenienza. Nel breve termine ci aspettiamo che l’incertezza sulla Brexit porti una Sterlina più debole, un rallentamento della crescita sia nell’economia del Regno Unito che europea e spinga al ribasso le tariffe almeno fino alla fine del 2017. Nel lungo termine, se il Regno Unito non sarà in grado di negoziare l’accesso ai singoli mercati/cieli aperti, questo potrebbe avere ripercussioni sulle nostre 3 rotte interne ma sarà un rischio assolutamente gestibile. Potrebbero esserci delle opportunità se ai nostri concorrenti del regno Unito non sarà più permesso di operare sulle rotte interne alla Ue, o dovranno cedere la loro quota di maggioranza di compagnie registrate in Ue. Nel frattempo contiamo, nel corso dei prossimi due anni, di concentrarci sulla nostra crescita negli aeroporti fuori dal Regno Unito e focalizzarci sul rafforzamento della nostra presenza negli aeroporti dell’Ue. Quest’inverno taglieremo la capacità e la frequenza su molte rotte da Londra Stansted (ma nessuna rotta verrà chiusa) dove siamo già significativamente avanti rispetto ai nostri obiettivi di crescita”.