Scioperi: prosegue la protesta di Roma Tpl, ferme 100 linee bus
La protesta dell’azienda di trasporto pubblico Roma Tpl, che gestisce alcune linee periferiche, prosegue la protesta.
Sono ferme circa cento linee di bus gestite dal consorzio: 044, 053, 056, 048, 059, 314, 349, 404, 437, 08, 011, 013, 017, 018, 022, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 035, 036, 037, 039, 040, 041, 042, 050, 051, 054, 057, 066, 078, 086, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 339, 340, 343, 344, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 543, 546, 548, 552, 557, 657, 660, 663, 665, 701, 702, 710, 711, 720, 721, 763, 764, 767, 771, 775, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 907L, 908, 912, 914, 982, 985, 992, 993, 998, 999, 013D, 701L, 703L, C1, C19.
Sempre sulle linee gestite dalla Roma Tpl, al momento solo la 049 sta acendo servizio regolare. Attiva, ma molto rallentata, la 055.
Servizio regolare sulle reti Atac, Cotral e Ferrovie dello Stato. Sulla metro B/B1, tuttavia, si possono registrare ritardi per il ridotto numero di treni a disposizione.
“Otto giorni consecutivi di sciopero selvaggio, da parte di alcuni lavoratori di Roma Tpl, che hanno di fatto paralizzato un servizio pubblico a danno degli utenti, sono inaccettabili, illegali e vanno, perciò, condannati senza esitazione”, afferma in una nota Roberto Alesse, il presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi. La prosecuzione della protesta, sottolinea Alesse, “nonostante il documentato sblocco delle competenze stipendiali di ottobre e novembre, anche grazie all’intervento tempestivo del Commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, è il segno di una inaccettabile irresponsabilità, che grava su chi opera in un settore volto a garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. Se qualcuno pensa di avvelenare il clima delle corrette relazioni industriali con astensioni improvvise e illegittime, troverà la ferma risposta dell’Autorità di garanzia che, già a partire dalla seduta odierna, discuterà l’adozione dei provvedimenti sanzionatori di sua competenza. Giova ripeterlo: scioperare è un diritto sacrosanto, che va, però, esercitato nei modi e nelle forme stabilite dalla legge. Chi sceglie di farlo al di fuori dalle regole, deve essere consapevole che andrà incontro alle conseguenze previste dall’ordinamento”.