Riforma dei Porti: Merlo boccia la nuova legge
“Nessun riferimento alla programmazione, al core network e alle politiche europee, nessuna soluzione per il lavoro nei porti, nessun incremento all’autonomia finanziaria, insomma una legge sostanzialmente da riscrivere”. Il presidente dell’ Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, boccia la legge di riforma portuale per la quale il Senato ha approvato la procedura d’urgenza.
“Se il segnale è politico, per dire che i porti sono una priorità va bene, ma se il tema è quello contenutistico bisogna cambiare. A quel punto o rimane il titolo e gli articoli cambiano tutti – spiega Merlo – oppure la discussione si aprirà alla Camera. Il Governo pare che voglia porre una propria posizione, vedremo se integrerà il testo del Senato o presenterà una nuova legge, per ora prendiamo come positivo l’impegno delle forze politiche, ma traduciamolo in un’occasione da cogliere e non in un’occasione persa”.
Secondo Merlo, non avrebbe senso approvare il testo licenziato dal Senato perché risulterebbe “difficile, per come deve essere orientata la portualità moderna, poter intervenire su quel testo, troppe le cose da cambiare, a partire dall’impostazione generale. Abbiamo bisogno di costruire un’impalcatura totalmente nuova”.
Nel frattempo le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno inviato una lettera al Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in cui chiedono un incontro allo scopo di “illustrare e discutere le nostre proposte in merito al riordino della legislazione portuale e delle problematiche del lavoro ad essa connesse. L’incontro – spiega la Filt Cgil – può rappresentare l’occasione per affrontare le questioni strettamente legate alla riforma della legge 84/94 e quelle del lavoro ad essa associate sia relative all’organizzazione del lavoro portuale e del mercato delle imprese sia alle problematiche che riguardano più direttamente i dipendenti delle Autorità Portuali”.