Porti: il progetto “Ten Ecoport” per sviluppo scali sud-est Europa
E’ stato presentato al porto di Bari il progetto europeo “Ten Ecoport”, che punta a definire regole comuni per la gestione ambientale degli scali nelle aree del Mar Adriatico, del Mar Ionio e del Mar Nero e per lo sviluppo dei traffici marittimi di queste zone.
Il progetto è finanziato con 2,3 milioni di euro dall’Autorità di gestione del Programma Sud-Est Europa (See), che ha l’obiettivo di migliorare l’integrazione territoriale, economica e sociale dei 16 Paesi partecipanti. Il Politecnico di Bari si occuperà di attuare e rendicontare “Ten Ecoport” fino a settembre 2014, in qualità di partner principale e responsabile scientifico. Nel progetto sono coinvolti i rappresentanti istituzionali di Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Romania.
“Partiamo dai risultati ottenuti con “Ecoport 8” e dalla stretta collaborazione fra centri di ricerca e autorità portuali – ha sottolineato Leonardo Damiani, responsabile per l’istituzione accademica di “Ten Ecoport” -. Guardiamo allo sviluppo delle rotte di navigazione sud-orentali valorizzando i risultati raggiunti attraverso nuove attività”.
Damiani ha poi spiegato che si tratterà di creare “normative e protocolli condivisi, come nel caso dei dragaggi: le norme esistenti in Italia sono molto restrittive ed accade che nel libero mercato i porti italiani subiscano una forte concorrenza per questa criticita’ di sistema”.
Il progetto è finanziato con 2,3 milioni di euro dall’Autorità di gestione del Programma Sud-Est Europa (See), che ha l’obiettivo di migliorare l’integrazione territoriale, economica e sociale dei 16 Paesi partecipanti. Il Politecnico di Bari si occuperà di attuare e rendicontare “Ten Ecoport” fino a settembre 2014, in qualità di partner principale e responsabile scientifico. Nel progetto sono coinvolti i rappresentanti istituzionali di Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Romania.
“Partiamo dai risultati ottenuti con “Ecoport 8” e dalla stretta collaborazione fra centri di ricerca e autorità portuali – ha sottolineato Leonardo Damiani, responsabile per l’istituzione accademica di “Ten Ecoport” -. Guardiamo allo sviluppo delle rotte di navigazione sud-orentali valorizzando i risultati raggiunti attraverso nuove attività”.
Damiani ha poi spiegato che si tratterà di creare “normative e protocolli condivisi, come nel caso dei dragaggi: le norme esistenti in Italia sono molto restrittive ed accade che nel libero mercato i porti italiani subiscano una forte concorrenza per questa criticita’ di sistema”.