Pirateria: Somalia, spari contro un elicottero della Marina Militare
Alcuni colpi di arma da fuoco hanno raggiunto un elicottero della Marina Militare, senza però causare danni all’equipaggio. Alle sei e trenta del mattino di ieri, vicino a Kismaayo, circa 400 km a sud di Mogadiscio, ‘elementi ostili’ hanno aperto il fuoco contro l’elicottero EH101 della nave Doria, in ricognizione nell’ambito dell’operazione Nato anti-pirateria ‘Ocean Shield’. L’elicottero, informa la Marina, in volo di perlustrazione per acquisire informazioni sui movimenti di battelli sospetti di azioni contro il traffico mercantile in transito, è stato centrato da una raffica di colpi di armi da fuoco che ha causato una perdita di carburante ed è successivamente rientrato a bordo del Doria per verifiche tecniche.
“Non è la prima volta – commenta l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, comandante della Squadra navale italiana – che i nostri elicotteri vengono presi di mira, ma oggi è stato colpito, per fortuna senza conseguenze, grazie alla perizia dei nostri piloti. La pirateria è un buon business che aumenta le capacità man mano che incrementano gli introiti derivanti dai riscatti. Ora ci sono i monsoni e quindi gli attacchi sono diminuiti, ma riprenderanno quando le condizioni del mare torneranno ad essere buone”.
Ormai da mesi due navi italiane, la ‘Savina Caylyn’ e la ‘Rosalia D’Amato’, sono nelle mani dei fuorilegge. “Seguiamo queste situazioni – ha assicurato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa – ma non possiamo tentare blitz che mettano a rischio gli ostaggi”.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha ricevuto a Montecitorio una delegazione di familiari dei marittimi italiani sequestrati dai pirati somali. Fini ha espresso la solidarietà della Camera alle famiglie ed ha auspicato che il Governo mantenga alta l’attenzione sul caso e prosegua nell’impegno per il raggiungimento dell’obiettivo della liberazione degli ostaggi nel più breve tempo possibile.
C’è anche un’altra nave italiana nelle mani dei pirati, la ‘Rosaria D’Amato’, sequestrata il 21 aprile.
MDD