Cirm e Aruba insieme per il soccorso in mare
Un’occasione di confronto sulle nuove opportunità offerte dalla tecnologia nell’ambito dell’assistenza medica remota, in particolare durante la navigazione. Questo il tema della tavola rotonda promossa dal Cirm (Centro Internazionale di radio comunicazioni mediche) a Roma presso il Senato.
Il Cirm fornisce assistenza medica gratuita in mare da oltre settantacinque anni: si tratta di un’istituzione riconosciuta come eccellenza italiana a livello mondiale.
“La telemedicina, di cui oggi si parla tanto, non nasce con il pc ma con l’etere grazie al Cirm, organismo che fu presieduto da Guglielmo Marconi – ha spiegato Sergio Pillon, direttore sanitario del Cirm -. Il futuro vedrà un grande sviluppo della telemedicina, e oggi, grazie all’accordo con Aruba, abbiamo la possibilità di inviare certificati e cartelle cliniche con valore legale grazie allo strumento della firma digitale remota”.
Il contributo di Aruba riguarda il supporto tecnologico attraverso servizi di certificazione con ‘firma digitale remota’. Il nuovo sistema, riconosciuto anche dalla pubblica amministrazione e munito quindi di validità legale, consente di convalidare i documenti apponendo la firma sui documenti senza smart card o token Usb ma semplicemente attraverso un pc collegato a internet e una Otp (One Time Password). La firma mantiene lo stesso valore legale di quella autografa ed è garantita la massima sicurezza grazie agli standard offerti da Aruba Pec nella generazione e conservazione delle chiavi crittografiche. Il servizio sta ottenendo un discreto successo anche nel mondo dei trasporti.
“Aruba fornisce gratuitamente al Cirm tutta la tecnologia necessaria oggi alla sua attività, sia di mare sia di cielo – ha spiegato Andrea Sassetti, Direttore Servizi di Certificazione di Aruba PEC-. Non solo la possibilità di apporre una firma digitale remota, certificata e con pieno valore legale, ma anche la messa a disposizione di tutto il supporto tecnologico necessario”.
I lavori del convegno hanno messo in luce la necessità di una maggiore collaborazione e tutela da parte del Governo, che ad oggi ha pressochè dimezzato i fondi stanziati per il Cirm nonostante l’associazione presti assistenza gratuita a tutti gli uomini di mare e di cielo senza distinzione di razza o collocazione geografica.
Il senatore Marco Filippi (Pd) ha presentato un’interpellanza parlamentare in cui si sottolinea come il modello organizzativo del Cirm potrebbe essere un fiore all’occhiello dell’Italia. Con un costo di 750.000 euro l’anno circa si fornisce assistenza a distanza, attraverso l’impiego di 5 tecnici, 3 amministratori, 11 medici e 30 specialisti.
Tra gli ospiti della tavola rotonda, il senatore Luigi Grillo (Pdl) e il Direttore Generale del Trasporto Marittimo del Ministero dei Trasporti, Enrico Maria Pujia.
La necessità di accendere i riflettori sulla questione del soccorso in mare anche a livello europeo è stata raccolta dal direttore di Telemed.Italia.it, che sta organizzando un convegno sulla telemedicina per il prossimo mese di giugno.
Rossella Smiraglia