Autostrade del mare: il futuro intermodale del porto di Salerno

Le attività al porto di Salerno sono diminuite del 12 per cento nel 2022. Un dato che preoccupa gli operatori dello scalo e che è stato analizzato durante un incontro alla stazione marittima di Salerno. Organizzato dal Propeller Club, l'incontro aveva come tema "Autostrade del Mare: l'intermodalità che vince".
I protagonisti
Alla tavola rotonda hanno partecipato Ferdinando Autuori, Presidente dell'Agenzia Marittima, Michele Autuori, Giuseppe Cocozza, Direttore Marketing di Salerno Container Terminal, Domenico De Rosa, Ceo del Gruppo Smet ed Elio Spagnolo, in rappresentanza dell’AdSP del Mar Tirreno
I convegnisti hanno ricordato come le “automare”, best practice tutta italiana, sia stata ideata proprio a Salerno oltre 25 anni fa, con i primi collegamenti avviati dall’armatore Grimaldi con la Spagna.
Il porto di Salerno. Tra passato e futuro
In cinque lustri, la modalità combinata terra-mare ha conquistato quote di mercato sempre maggiori nell’industria dello shipping, grazie a un modello efficace e performante nel trasportare merci e persone che ha limitato l’impatto ambientale, migliorando la qualità del lavoro degli addetti al trasporto terrestre, contenendo i costi ambientali, economici e sociali. In questi anni il porto di Salerno ha consolidato la sua posizione al centro del Mediterraneo accompagnando le innovazioni tecnologiche, operative e organizzative di quest’attività.
Ma negli ultimi anni è cresciuta la concorrenza sia dei porti nazionali sia internazionali. Così le difficoltà palesate negli ultimi tempi inducono la comunità portuale a interrogarsi su quale direzione prendere.
Domenico De Rosa spiega: "Noi del Gruppo Smet abbiamo colto la straordinaria visione di un trasporto intermodale sostenibile. Un trasporto che garantisce il giusto equilibrio tra sicurezza e tutela dell’ambiente. Per questo abbiamo fatto nostro il driver di riferimento verso il mercato. Ci sono delle criticità da superare: una congestione non sopportabile che rischia di ledere il volume di traffico che orbita intorno al porto, snodo che rappresenta la prima industria in provincia di Salerno".
Concetto ribadito anche da Giuseppe Cocozza: “Come Sct, realtà specializzata nella movimentazione dei container, cerchiamo sinergie con le “autostrade del mare”. Ma i problemi di circolazione, la mancanza di una navetta in grado di fare il trasferimento all’interno dell’area dello scalo rende tutto molto più complicato”.
La soluzione
Una soluzione ci sarebbe. “Salerno Porta Ovest”, il sistema di gallerie progettate per collegare direttamente la rete autostradale e il traffico portuale, così da rendere più fluidi i flussi. È un progetto che procede a singhiozzo, in enorme ritardo sui tempi di consegna. Aldo Spagnolo dell’AdSP assicura che il completamento fisico dell’opera sarebbe a buon punto. "Ci sono tre fasi di realizzazione in quest'opera: scavo, arco rovescio, calotta. I lavori hanno raggiunto rispettivamente il 97,29%, il 95% e il 92%- ha spiegato Spagnolo- La canna Nord è stata portata a termine, la rampa, detta Poseidon, è al 50%. Realizzata la struttura poi bisognerà passare alla fase successiva della posa degli impianti e delle verifiche.
Gli spazi ridotti e l’esempio straniero
Lo scalo salernitano è penalizzato da un’area operativa limitata dalla conformazione del territorio. Su questo punto specifico era stata avanzata l’idea per la realizzazione di una struttura multipiano, per guadagnare in altezza quello che non si può ricavare in estensione. Progetto bloccato. Al danno è seguita la beffa. “A Salerno, Barcellona, Valencia e Savona sono stati presentati e realizzati gli stessi interventi: solo qui l’idea è stata bocciata” ha sottolineato De Rosa.
Si impone quindi la necessità di fare chiarezza, a tutti i livelli istituzionali, sul futuro assetto di uno scalo che vede messa a rischio la competitività del suo settore prevalente. In mancanza di un’adeguata promozione, di infrastrutture performanti, mancanza di
visione strategica, i traffici si dirigeranno verso altre direzioni. "In un momento in cui il ruolo della logistica, e la sua importanza per la vita di tutti i giorni, è stato riconosciuto bisogna che le leve amministrative facciano la loro parte" ha sintetizzato Ferdinando Autuori. "Le autostrade del mare in questi anni sono state una grande avventura, fatta di evoluzione tecnica e investimenti. Partendo da questo patrimonio, dobbiamo capire se vogliamo ancora giocare un ruolo da protagonisti in questo settore".
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