Infrastrutture: accordo ENEA-INGV per tutelare le infrastrutture critiche nazionali

L'Italia è un paese fragile dal punto di vista degli eventi naturali e dimentica troppo in fretta gli eventi calamitosi che nel corso della storia l'hanno colpita.
Terremoti, frane, eruzioni, maremoti, alluvioni, emissioni gassose e radiazioni ionizzanti sono tutti fenomeni naturali che ci saranno sempre. I terremoti colpiranno ancora l'Italia e risulta quindi fondamentale tutelare le infrastrutture nazionali.
Questo, in sintesi, il commento di Carlo Doglioni, Presidente dell'INGV, subito dopo la firma con l'ENEA di un nuovo accordo che punta a sviluppare tecnologie per il monitoraggio e l'analisi del rischio fisico delle infrastrutture critiche nazionali.
Il documento è stato firmato a Roma dai presidenti Gilberto Dialuce (ENEA) e Carlo Doglioni (INGV), nel corso di un evento presso la sede del CNEL, al quale hanno partecipato anche rappresentanti di istituzioni e imprese del settore.
Un'attività che ruota attorno al mondo della ricerca scientifica
Tra i punti cardine dell'accordo - informano ENEA e INGV - figura il Centro italiano per la sicurezza delle infrastrutture strategiche EISAC.it, nato dalla collaborazione tra ENEA e INGV e incluso dal competente ufficio ONU nella lista delle 24 migliori strutture tecnologiche al mondo per la gestione delle emergenze da eventi naturali.
Il Centro EISAC.it è in grado di offrire servizi avanzati come analisi del rischio su aree del territorio, simulazioni di scenari di eventi naturali e impatto sulle reti, raccolta e analisi di dati satellitari, creazione di banche dati territoriali e sistemi di previsione meteo-climatica e oceanografica.
Un'attività complessa che ruota attorno al mondo della ricerca scientifica e si avvale di numerose figure professionali e di tecnologie all'avanguardia per fornire servizi di analisi e previsione del rischio sulle infrastrutture strategiche per tutto il territorio nazionale.
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