Autostrade del mare e crociere: nuovi investimenti per il porto di Palermo

Non un assenso generico, ma l’apertura di un credito concreto su Palermo. Ecco il risultato del convegno “Noi il Mediterraneo...12 mesi all’anno” voluto da Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale. Oltre a un mandato personale espresso a Monti dal sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, Palermo e i porti del suo sistema sono diventati oggetto di impegni espliciti da parte dei maggiori gruppi crocieristici e da parte delle compagnie che gestiscono ferries e autostrade del mare, disposti – come dichiarato ad esempio da Achille Onorato del gruppo Moby-Tirrenia – a investire da subito in un terminal efficiente nella Sicilia occidentale o dai grandi players crocieristi, interessati – come emerso dagli interventi al convegno odierno – alla gestione della nuova stazione marittima di Palermo.
Il sottosegretario Rixi ha parlato di occasione storica, dopo anni in cui i governi che si sono succeduti alla guida del Paese, hanno sottovalutato la risorsa mare come accaduto con la legge sui dragaggi, il quadro normativo di riferimento. Edoardo Rixi ha anche insistito sulla necessità di affermare in Europa la centralità del Mediterraneo e di procedere a un coordinamento funzionale fra le competenze sul mare sparse fra diversi ministeri.
Necessità ribadita dal presidente di AssArmatori, Stefano Messina, che ha sottolineato come l’efficienza delle autostrade del mare rappresenti la chiave per garantire l’efficienza del sistema Italia, e dal presidente di Confitarma, Mario Mattioli, che ha rilanciato la proposta di un Ministero del mare.
Sulle autostrade del mare, come chiave di sviluppo, si sono concentrati anche gli interventi di Matteo Catani (GNV) e Alessandro Bisanti (Grimaldi) che hanno ricordato i grandi investimenti in atto in questo settore. Affidabilità e qualità anche del territorio sono invece le precondizioni indispensabili per lo sviluppo della nautica (come sottolineato dai rappresentanti di Ucina e Nautica Italiana) e per una reale crescita di quella Blue economy, favorita in questo momento – come rimarcato da Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti – da una situazione geopolitica del Mediterraneo che ha favorito e continua a favorire specie sui passeggeri le destinazioni di Italia, Spagna e Grecia.
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