Italia–Slovenia: a Trieste un convegno sullo sviluppo delle infrastrutture nell’Alto Adriatico
Lo sviluppo economico e infrastrutturale dell’Alto Adriatico, le connessioni con le reti di trasporto europee (Ten–T) e le relazioni tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia nel campo delle grandi direttrici viarie. Questi i principali temi dell’incontro L’Alto Adriatico come gateway nelle reti di trasporto transeuropee Ten-T, che si è svolto ieri a Trieste e ha visto la partecipazione, tra gli altri, del commissario europeo alla Mobilità e ai Trasporti, Violeta Bulc, del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e dell’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile.
“I temi dell’intermodalità e della portualità toccano in maniera sostanziale l’Italia, in particolare il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia e le buone relazioni tra i due Paesi, nell’ambito delle strategie Alpina e Adriatico-Ionica”, ha dichiarato Debora Serracchiani in apertura dei lavori.
“La presenza del commissario europeo ai Trasporti è stata l’occasione per fare il punto sulle grandi sfide della programmazione europea nel settore dei trasporti e focalizzare l’attenzione sugli impegni fondamentali che riguardano quest’area – ha commentato la presidente Serracchiani a margine dell’incontro –. Sul tema della portualità è emersa una condivisione sulla necessità di una sinergia sempre maggiore tra i porti di Trieste e Capodistria, che si traduce nell’impegno della Commissione europea e del Governo italiano, confermato anche da Rfi, di investire sul sistema ferroviario. Collegare i due porti sarebbe un elemento di forte competitività per tutto l’Alto Adriatico”.
Maurizio Gentile ha ricordato gli investimenti in programma in quest’area per l’hub merci Trieste Campo Marzio, la velocizzazione della linea Venezia–Trieste e lo sviluppo del nodo di Udine: “Stiamo lavorando a un nuovo scalo merci a Campo Marzio che servirà i moli del porto di Trieste, con binari lunghi 750 metri dove sarà possibile comporre/scomporre treni a massima lunghezza, con un grande risparmio sui servizi di manovra”.
“Per quanto riguarda i collegamenti con la Slovenia – ha proseguito Gentile – siamo impegnati nello studio del progetto di velocizzazione della linea Trieste–Divača che consentirà ai treni una velocità media di 100 km/h, doterà le stazioni di binari di stazionamento lunghi 750 metri e porterà alla soppressione tutti i passaggi a livello. Un progetto anche questo – ha concluso Gentile – molto concreto con costi relativamente contenuti, ma che in breve tempo può dare una risposta in attesa di ulteriori sviluppi per i collegamenti dal porto di Trieste verso la Slovenia”.
A chiudere i lavori è stata Violeta Bulc, commissario europeo alla mobilità e ai Trasporti: “I progetti comunitari si fondano su alcuni principi cardine che danno priorità alla necessità di collegare tutti gli Stati membri e inserirli nel comune mercato europeo, dando priorità ai colli di bottiglia e alla riduzione dell’impatto ambientale, portando merci e persone il più possibile dalla gomma alla rotaia. La progettualità locale – ha proseguito Bulc – e in particolare quella transfrontaliera, è molto gradita alla Commissione e ci sono spazi per ottenere cofinanziamenti europei. In questo senso l’Alto Adriatico rappresenta una finestra e un punto di entrata verso i grossi centri industriali dell’Europa centrale. Mi auguro che i porti italiani, sloveni e croati sappiano collaborare e trovare una giusta organizzazione per veicolare i traffici che provengono soprattutto dall’Asia. Sono convinta che con saggezza economica e politica, riusciranno a mettere in piedi strutture di eccellenza”.
Adelina Maddonni