Bologna: Tper, la nuova azienda di trasporto pubblico locale
Tper, Trasporto Passeggeri Emilia Romagna. E’ questa la sigla con cui è stata battezzata la nuova azienda di trasporto pubblico locale che servirà Bologna e buona parte della regione. Nata dalla fusione tra Atc e Fer, Tper è presentata ufficialmente in conferenza stampa, sotto le Due Torri dalla presidente Giuseppina Gualtieri e dal direttore generale Claudio Ferrari. Azionisti di Tper sono la Regione Emilia-Romagna (46,13% delle quote), il Comune di Bologna (30,11%), la Provincia di Bologna (18,79%), l’Azienda Consorziale Trasporti Act di Reggio Emilia (3,06%), la Provincia di Ferrara (1,01%), il Comune di Ferrara (0,65%) e le Province di Mantova, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini (con lo 0,4% delle quote ciascuna). La nuova realtà aziendale si posiziona come sesta in Italia per fatturato e come la più grande azienda dell’Emilia Romagna per numeri e volumi di servizio nel settore del trasporto pubblico di persone. Le aree di attività della società coprono diversi segmenti del settore del trasporto, da quello automobilistico, a quello filoviario, a quello ferroviario di passeggeri e merci.
Il valore della produzione annua della nuova società per azioni, in cui operano oltre 2.500 dipendenti, è stimato in 246 milioni di Euro. Con i suoi 1.350 bus, l’azienda parte da una percorrenza annua di circa 50 milioni di chilometri; 5 milioni di chilometri, invece, quelli effettuati per il trasporto passeggeri in ambito ferroviario. I chilometri annui per il trasportomerci sono invece circa 1,5 milioni. Attualmente la neonata Tper trasporta ogni giorno oltre 340 mila passeggeri su bus o filobus e 30 mila viaggiatori che quotidianamente utilizzano il trasporto ferroviario regionale.
Tper, ha spiegato Gualtieri, nasce da “una scelta industriale che supera i localismi per affrontare scenari sempre più difficili e competitivi, sull’esempio di quanto già avviene a livello internazionale puntando con determinazione all’ intermodalità. Servono dimensioni adeguate – ha concluso Gualtieri – per realizzare economie di scala aziendali e di gruppo che sono fondamentali in previsione di una sempre maggiore apertura al mercato e di risorse pubbliche in contrazione”.