In orbita Cosmo-SkyMed di seconda generazione
Si apre una nuova fase per il monitoraggio della Terra e delle emergenze ambientali. Il satellite di seconda generazione Cosmo-SkyMed, finanziato e costruito dall’Italia, è stato infatti lanciato in orbita dalla base europea di Kourou, in Guiana Francese. Finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, dal ministero della Difesa e dal Miur e frutto delle competenze dell’industria spaziale italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, coadiuvate da un numero significativo di Piccole e Medie Imprese, Cosmo-SkyMed consentirà un monitoraggio ancora più preciso. Lo strumento di bordo principale di Cosmo SkyMed è infatti un’antenna radar ad apertura sintetica (Sar) che lavora in banda X, ed è quindi in grado di scrutare la Terra a qualsiasi ora del giorno e della notte e in ogni condizione meteorologica. La prima generazione conta quattro satelliti, lanciati in orbita tra il 2007 e il 2010, e offre immagini radar a clienti di tutto il mondo. A bordo del razzo Soyuz è partito anche il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea CHEOPS (Characterising Exoplanet Satellite) per lo studio dei pianeti più grandi della Terra e più piccoli di Nettuno appartenenti ad altri sistemi solari. Anche CHEOPS ha a bordo strumenti chiave targati Leonardo.
“Siamo orgogliosi di partecipare con competenze e tecnologie al programma italiano COSMO-SkyMed Second Generation – ha commentato l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo -. Come già avvenuto per la costellazione attualmente operativa, la nuova generazione rappresenterà il meglio delle capacità di osservazione della terra a servizio di istituzioni e cittadini italiani ed europei per esigenze di sicurezza e difesa. Fedeli alla nostra tradizione di eccellenza nello sviluppo di strumenti per lo studio e l’esplorazione del cosmo – ha aggiunto – siamo certi che il telescopio sviluppato da Leonardo per la missione CHEOPS, fornirà dati e informazioni unici alla comunità scientifica internazionale.”
Leonardo è anche responsabile della gestione delle complesse attività di messa in messa in orbita e testing del satellite il cui quartier generale è la sala LEOP (Launch and Early Orbit Phase) presso il Centro Spaziale del Fucino della controllata Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales).
“Il satellite completerà la fase LEOP tra una settimana – ha precisato Luigi Pasquali, Coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio -. Per rendere possibili queste cruciali attività di LEOP, recentemente è stata rinnovata una sala con nuove tecnologie e capacità potenziate, che costituirà un asset fondamentale per questi servizi. Telespazio è l’unico operatore privato in Europa in grado di gestire la fase LEOP di una missione satellitare”.
Leonardo, inoltre, ha contribuito al satellite CSG-1 fornendo i sistemi cruciali per l’alimentazione di bordo: i pannelli fotovoltaici (PVA) in fibra di carbonio (8 per satellite con circa 5000 celle solari) e le sofisticate unità elettroniche per la gestione, trasformazione e distribuzione ai sistemi e sottosistemi di bordo, della luce del sole. Il satellite sarà inoltre orientato e mantenuto nella corretta orbita con l’aiuto dei sensori di assetto stellare (A-STR) di Leonardo. Ogni satellite ha a bordo 2 sensori che, come delle bussole, contribuiscono a guidare ed orientare il satellite nello spazio. Il lancio del secondo satellite COSMO-SkyMed avverrà a distanza di un anno dal primo.