Il polso tra le nuvole
I primi esemplari di orologi da polso destinati alla navigazione aerea fecero la loro comparsa tra gli Anni 20 e 30. Nelle azioni militari venivano infatti impiegati principalmente orologi da tasca: precisi per i calcoli di volo ma scomodi in quanto non di immediata lettura. Da qui nacque l’idea di dar vita ad un segnatempo da polso per piloti dal diametro generoso e che fosse robusto in modo da sopportare urti accidentali, sbalzi termici e di pressione. La cassa interna era in ferro dolce per resistere ai campi magnetici, il quadrante era generalmente nero con grandi numeri, indici e lancette riempite con materiale luminescente al fine di garantire un’ottimale leggibilità anche in condizioni di scarsa luce mentre la corona era grande e zigrinata in modo da risultare più maneggevole anche con i guanti. L’orologio, animato da un movimento da tasca, era chiuso da un lungo cinturino in cuoio in modo da poter essere comodamente assicurato al polso sopra l’ingombrante giacca da pilota.
Il capostipite degli orologi da aviatore è l’orologio ad angolo orario, The Lindbergh Hour Angle Watch (1927). Pensato dall’ ”eroe dell’aria” Charles Lindbergh, aviatore americano che portò a termine la prima traversata oceanica in solitaria e senza scalo, da New York a Parigi, in 33 ore e 32 minuti (20-21 maggio 1927), era in grado di indicare a che angolo esatto ci si trovasse rispetto al meridiano di Greenwich determinando la longitudine della propria posizione in volo. Da segnalare anche i Beobachtunguhren, chiamati anche B-Uhren, cronometri da osservazione che, a partire dal 1934, l’aviazione militare tedesca Luftwaffe dava in uso ai navigatori e ai tecnici dei bombardieri.
Tra le Manifatture che si dedicarono alla produzione di orologi da aviatore vi è IWC Schaffhausen. Il primo della serie, dedicato a questo tipo di uso professionale, fu il Big Pilot’s Watch calibro 52 T. S. C. (1940, ref. 431, 55mm, cassa in acciaio, cinturino in pelle); lo “Spezialuhr fur Flieger” conosciuto dai più come Mark IX. Il suo design traeva spunto dalla strumentazione di bordo dello Junkers Ju 52/3m, un trimotore prodotto dall’azienda tedesca Junkers a partire dagli Anni 30 ed impiegato, principalmente dalla Luftwaffe, prima come velivolo civile, poi come trasporto e bombardiere.
Quest’anno IWC ha presentato, nella sua collezione Pilot’s Watches, la nuova linea Spitfire. E’ un omaggio allo Spitfire, leggendario caccia ad elica britannico ed aereo simbolo della Seconda Guerra Mondiale. Progettato da Reginald J. Mitchell, è caratterizzato da ali ellittiche che, oltre a renderlo agile e facile da manovrare, gli conferiscono una silhouette unica nel suo genere. Come lo Spitfire, anche l’omonima collezione, che offre modelli tutti animati da calibri di Manifattura e il cui design s’ispira all’iconico Mark 11 prodotto a Schaffhausen per la Royal Air Force a partire dal 1948, unisce forma a funzionalità.
Tra i modelli 2019 vi è il Pilot’s Watch Timezoner Spitfire Edition “The Longest Flight” (46mm, 250 esemplari) sul quale, per la prima volta, IWC abbina il meccanismo brevettato del Timezoner con un movimento automatico di manifattura IWC. Quest’orologio, i cui colori (cassa in acciaio inox, quadrante nero e cinturino in tessuto verde) s’ispirano a quelli del cockpit dello Spitfire, può essere impostato su di un diverso fuso orario con una semplice rotazione della lunetta. La lancetta delle ore, l’indicazione delle 24 ore e la data ruotano automaticamente allo stesso tempo.
Quest’edizione speciale, dedicata al progetto “Silver Spitfire – The Longest Flight”, dove IWC è sponsor principale, è stata sviluppata per accompagnare i piloti Steve Boultbee Brooks e Matt Jones (fondatori della Boultbee Flight Academy, unica accademia di volo Spitfire ufficialmente riconosciuta al mondo) nel loro primo giro del mondo a bordo di uno Spitfire. Il volo, con partenza da Goodwood il prossimo agosto, coprirà più di 43.000 chilometri, atterrerà in 26 Paesi e sarà distribuito su 100 tappe. Non disponendo di serbatoi di riserva, il Silver Spitfire, che dovrà essere revisionato ogni 25 ore di volo, dovrà fare rifornimento ogni 750 chilometri. Circa 14 specialisti hanno lavorato per più di due anni alla complessa opera di restauro di questo esemplare costruito nel 1943 a Castle Bromwich, in Inghilterra.
Silvia Bonfanti