Con la LRIP 10, appena firmata, il prezzo dell’F-35 scende sotto i 100 milioni
Il dipartimento della Difesa ha raggiunto con Lockheed Martin un accordo avente ad oggetto il decimo lotto di produzione a basso rateo (LRIP 10) dell’F-35. Il contratto porta il prezzo di ogni cellula sotto i 100 milioni di dollari, ovvero a quota 94,6 milioni (-8%), con l’obiettivo di portarlo a 85 milioni di dollari entro il 2019. Se si conta anche il motore, la riduzione del costo è di circa il 7% rispetto al lotto precedente e del 60% sul primo lotto. La versione A, come sottolineato dal prime contractor Lockheed Martin, rappresenta circa l’85% dell’intero programma, pertanto si tratta di un significativo abbassamento dei costi di acquisizione (peraltro già previsto ancor prima dei tweet del neo presidente Donald Trump) sia per gli Stati Uniti, sia per i partner internazionali. Tuttavia Lockheed Martin, il cui obiettivo dichiarato è sempre stato quello di portare i costi del JSF a quelli dei caccia legacy di generazione precedente, ha tenuto a sottolineare che “il personale intervento del presidente Trump nel programma F-35 ha accelerato i negoziati per arrivare ad un abbassamento del prezzo”.
Entrando più nel dettaglio, la LRIP 10, il contratto più sostanzioso mai firmato dal Pentagono per il JSF, contempla 90 caccia ed equivale ad un aumento del 40% del rateo di produzione rispetto alla LRIP 9, che prevedeva invece 57 velivoli. Ridotti anche i costi della versione STOVL, arrivata a 122,8 milioni di dollari a caccia, e CV, pari a 121,8 milioni. In sostanza, la LRIP 10 rappresenta un risparmio di 728 milioni di dollari sulla LRIP 9. “Il contratto per il decimo lotto è un buon accordo per il contribuente – ha commentato il generale Chris Bogdan, F-35 Program Executive Officer -. Continueremo a lavorare con l’industria per ridurre ulteriormente i costi”. Il piano di abbassamento dei costi del programma, il “Blueprint for Affordability”, varato circa un anno fa “sta abbassando il prezzo di ogni F-35 e aumentando la produzione anno su anno”., spiega Jeff Babione, Lockheed Martin F-35 Vice President and General Manager.
Attualmente il programma coinvolge oltre 1.300 fornitori in 45 Paesi e, entro il 2020, quando a pieno regime saranno prodotti 160 F-35 all’anno, impiegherà più di 260.000 addetti, la maggior parte dei quali negli Stati Uniti. Tornando ai numeri, la LRIP 10 include 55 caccia per gli Stati Uniti e 35 per i partner internazionali – non c’è l’Italia – e i clienti in regime di foreign military sales così come segue: 44 F-35A andranno all’ U.S. Air Force; 9 F-35B al Marine Corps; 2 F-35C all’ U.S. Navy; 3 F-35B al Regno Unito; 6 F-35A alla Norvegia: 8 F-35A all’Australia; 2 F-35A alla Turchia; 4 F-35A al Giappone; 6 F-35A ad Israele e 6 F-35A alla Corea del Sud. In aggiunta alle aerostrutture, il contratto contempla finanziamenti per il supporto alla produzione e gli equipaggiamenti di missione. Le consegne dei 90 velivoli cominceranno nel 2018. Ad oggi oltre 200 F-35 sono operati da otto nazioni, inclusa l’Italia, che ha ricevuto finora 7 caccia: 4 rischierati in Arizona e 3 ad Amendola.