Ryanair potrebbe trasferire gli aerei fuori dal Regno Unito in vista della Brexit
Ryanair lascia intravedere la possibilità di trasferire altrove in Europa tutti o una parte dei propri aerei di base nel Regno Unito, qualora dovessero permanere condizioni di incertezza riguardo l’operatività dopo la Brexit.
La compagnia – che ha almeno 90 aerei dislocati nel Regno Unito e in vista del referendum si era schierata apertamente contro la Brexit – ha ribadito di essere molto preoccupata dall’incertezza che circonda l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea da maggio 2019, soprattutto rispetto all’eventualità che la Gran Bretagna rimanga o meno all’interno del programma Open Skies dell’Ue.
C’è in particolare il timore che non ci sia né il tempo né la volontà di mettere a punto un accordo bilaterale e che l’indecisione politica possa causare disordine nella pianificazione delle operazioni di volo.
“Come tutte le compagnie aeree abbiamo bisogno di chiarezza su questo punto in vista della messa a punto dei voli per la stagione estiva 2019, che deve avvenire entro il secondo trimestre 2018” spiega la compagnia in un comunicato stampa, in cui annuncia tra l’altro un aumento del 55% nei profitti del primo trimestre.
“Se non dovessimo ricevere conferme riguardo le basi legali per le operazioni di volo tra Regno Unito ed Europa entro l’autunno 2018 – prosegue la nota – potremmo trovarci costretti a cancellare voli e trasferire alcuni, o tutti i nostri aerei dalle nostre basi nel Regno Unito in Europa continentale a partire dal mese di aprile 2019”.
Il traffico nel primo trimestre è cresciuto del 12%, raggiungendo quota 35 milioni di passeggeri, con un load factor che ha raggiunto il record del 96%.