Aeroporto dell’Elba: la legge Salva Italia dirotta il traffico straniero verso altri Paesi
Probabilmente non volendolo il recente decreto Salva Italia “costringe tutto il traffico turistico straniero a dirottare verso i paesi vicini per non vedersi applicata, a seguito di una permanenza superiore alle 48 ore, la tassa annuale prevista per gli aerei normalmente posizionati in Italia. Un’imposizione fiscale esagerata sui turisti stranieri che decidano di visitare il nostro paese con il loro aereo, non solo non produrrebbe introiti aggiuntivi, ma certamente danneggerebbe in modo pesante l’industria turistica del nostro paese”. Lo ha scritto in una lettera recentemente inviata al ministro del Turismo Piero Gnudi l’amministratore unico dell’Aeroporto di Marina di Campo, proprietà della regione Toscana, della CCIA di Livorno e della Sat (Aeroporto di Pisa), Claudio Boccardo, allegando “a testimonianza, una comunicazione pervenuta, tramite l’Associazione albergatori con cui collaboriamo, da un cliente abituale dell’isola d’Elba di nazionalità tedesca” e sottolineando che “ovviamente il problema non riguarda solo l’isola d’Elba”. Nella sua lettera a Gnudi, Boccardo segnala “che normalmente i nostri turisti stranieri programmano le vacanze con largo anticipo, per cui è necessario agire subito”. Questo dopo aver ricordato al ministro che l’aeroporto dell’Elba “svolge un ruolo importante per lo sviluppo del turismo incoming dal Centro-Nord Europa, avendo collegamenti di linea per Monaco, Zurigo, Friedrichshafen, Berlino, Düsseldorf, Amburgo e Vienna”, che esso “accoglie ogni anno 15-20.000 passeggeri (80-90% stranieri)” e che e “ha anche un significativo traffico di aviazione generale con parecchi turisti svizzeri e tedeschi che, con il loro aereo, arrivano per trascorrere le vacanze all’isola d’Elba”.