Aeroporto dell’Umbria: superati i dati di traffico pre-pandemia
Gli ultimi dati pubblicati da ACI Europe riguardo l’andamento del traffico aereo nel terzo trimestre dell’anno attestano che i passeggeri negli aeroporti europei sono cresciuti del 61% rispetto allo stesso periodo del 2021, con il traffico internazionale che ha guidato la ripresa durante i mesi estivi di punta (+84%), e il traffico nazionale che è cresciuto a ritmi più contenuti ma ancora dinamici (+14%).
Rispetto ai livelli pre-pandemia (2019), il traffico passeggeri nel terzo trimestre si è attestato al -12%, segnando comunque un significativo miglioramento rispetto al secondo trimestre (-17%) e al primo trimestre (-39%).
Il traffico passeggeri dei 5 principali aeroporti europei è cresciuto del 79,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma ha fatto registrare un -16,9% rispetto ai livelli pre-pandemia (terzo trimestre 2019), principalmente – spiega l’Associazione degli aeroporti europei – a causa delle continue restrizioni di viaggio in alcune regioni dell’Asia.
Istanbul è stato l’aeroporto europeo più trafficato e l’unico grande hub europeo i cui volumi di passeggeri hanno superato i livelli pre-pandemia (+3% rispetto al terzo trimestre 2019 e +56,1% rispetto allo stesso periodo 2021). Al secondo posto Londra-Heathrow, seguito da Parigi-De Gaulle.
Le restrizioni di capacità hanno invece limitato la crescita del traffico passeggeri ad Amsterdam-Schiphol (+54,1%) e Francoforte (+62,3%) rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Gli hub olandesi e tedeschi si sono piazzati in quarta e quinta posizione, con volumi per entrambi rimasti al di sotto del -20% rispetto ai livelli pre-pandemia (terzo trimestre 2019).
La performance di altri grandi aeroporti selezionati nel terzo trimestre ha rispecchiato una ripresa estiva ancora trainata principalmente dalle rotte intraeuropee e transatlantiche e dominata dalla domanda leisure.
Aeroporto di Perugia: passeggeri più che raddoppiati rispetto all’ultima estate pre-Covid
In Italia, Perugia, Torino, Olbia, Napoli, Palermo e Bologna hanno superato il pre-pandemia, con l’aeroporto dell’Umbria che grazie al +125,4% rispetto al terzo trimestre 2019 fa registrare la percentuale di crescita tra tutti gli scali europei più alta in assoluto e precedendo, tra gli scali regionali, la città croata di Zara (+58%), l’isola greca di Santorini (+37%), Funchal in Portogallo (+30) e – quinto in graduatoria – l’aeroporto di Torino (+26%).
Una dinamica, secondo quanto riportato nel report, legata dunque alla ripresa delle attività dedicate al tempo libero all’interno dell’Europa, ma anche all’aumento della capacità dei vettori ultra-low cost.