Autotrasporto: camion in coda per ore per lo scarico a Livorno
Le imprese di autotrasporto chiedono il pagamento della “congestion fee”
Al porto di Livorno, i camion sono costretti ad attendere per ore prima di poter scaricare le merci. La situazione sta diventando insostenibile, soprattutto al Terminal Darsena Toscana, dove le code di camion arrivano a estendersi fino al ponte dell’innesto della FIPILI. Le inefficienze logistiche nei terminal portuali stanno creando un enorme danno per le imprese di autotrasporto, le cui risorse sono ormai al limite.
Le imprese di autotrasporto non possono più sopportare i maggiori costi derivanti da questi ritardi e attese dei camion, e da ora in avanti questi aumenti verranno addebitati ai committenti. Se i ritardi nelle operazioni di carico e scarico dei camion continuano a crescere, saranno i committenti a coprire i costi aggiuntivi, con la possibilità che questi aumenti incidano sui consumatori finali.
Danni per le imprese di autotrasporto
Le imprese di autotrasporto hanno chiesto all’Autorità di Sistema Portuale di convocare un tavolo di discussione per affrontare le problematiche di attesa dei camion che da settimane stanno affliggendo il porto di Livorno. Le inefficienze logistiche stanno danneggiando gravemente le imprese di trasporto, già costrette a lavorare con margini di guadagno minimi.
Le imprese di autotrasporto hanno ribadito che, indipendentemente dalle cause dei ritardi per lo scarico dei camion, come congestioni, guasti o condizioni meteo, questi disservizi non devono ricadere sulle loro spalle. Se i costi aumentano, anche il costo dei servizi dovrà riflettere questa realtà. L’autotrasporto non può continuare a subire senza poter compensare economicamente questi disagi.
Inefficienze nei terminal: contenitori inadatti e burocrazia lenta
Oltre ai lunghi tempi di attesa, un altro problema significativo per le imprese di autotrasporto riguarda la gestione dei contenitori vuoti. I terminal spesso consegnano contenitori che non sono idonei al nuovo carico, come contenitori danneggiati, sporchi o non completamente vuoti. In questi casi, le aziende di autorasporto sono costrette a cercare un altro terminal per cambiare il container, con conseguente aumento dei tempi e dei costi. Questo tipo di inefficienza non solo è ingiusto, ma contravviene anche alle normative che stabiliscono che i contenitori vuoti debbano essere già pronti per un nuovo carico.
Anche la burocrazia e le procedure legate ai controlli nei settori chimico e alimentare contribuiscono a rallentare ulteriormente le operazioni per i camion, mettendo ulteriormente sotto pressione le aziende di autotrasporto. Questi ritardi hanno un impatto negativo anche sulla sicurezza stradale, poiché incide sui tempi di guida degli autisti di mezzi pesanti, variabile fondamentale non solo per la redditività ma anche per la sicurezza dei trasporti.
Pagamento “congestion fee” anche a Livorno
Per cercare di arginare la situazione, alcune città portuali italiane, come Genova e La Spezia, hanno introdotto la congestion fee, un sovrapprezzo da pagare per compensare i disagi legati ai lunghi tempi di attesa dei camion. CNA suggerisce di adottare una misura simile anche a Livorno, affinché le imprese di autotrasporto e i camion possano lavorare in modo più efficiente, senza dover subire ulteriori perdite economiche.