Trasportounito: Longo, l’intermodalità si raggiunge con le reti d’impresa
La risposta per il sistema logistico e trasportistico italiano non può più essere legata agli aiuti elargiti a pioggia al trasporto marittimo o a quello ferroviario per favorire un maggiore utilizzo di queste modalità di trasferimento delle merci. Lo ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito a margine di un convegno sull’intermodalità e la logistica, tenutosi a Capua nel corso del Traspo Day, precisando poi che “la chiave di volta per invertire il trend e riportare in Europa l’Italia logistica sono le reti d’impresa”.
Longo ha bocciato le modalità con le quali sono stati previsti gli incentivi sul trasporto marittimo e ferroviario delle merci lanciando una proposta finalizzata anche a rilanciare con forza e autorevolezza le imprese di autotrasporto.
“Continuare a finanziarie gli operatori con riduzione di costo – ha sottolineato Longo – non favorisce la strutturazione intermodale; bensì alimenta una dipendenza economica che inevitabilmente produrrà un effetto boomerang determinando condizioni di recessione e arretramento quando le risorse saranno terminate”.
Secondo il segretario generale di Trasportounito esiste una sola strada percorribile: quella che passa attraverso “la costruzione di reti di impresa da strutturare con il coinvolgimento paritetico di tutti gli operatori interessati; ciò al fine di non replicare gli insuccessi degli incentivi (specie ferroviari) erogati nel triennio 2007-2009. Le reti d’impresa – ha concluso il segretario generale di Trasportounito – che immaginiamo sono strumenti progettuali in cui gli operatori, incluse le imprese di autotrasporto (il cui ruolo deve essere fondamentale), si impegnano a generare strutture e flussi per aumentare le quantità di merce da trasferire in co-modalità. Strutture che, in modo ben più motivato rispetto a banali interventi sui costi, avrebbero motivo di essere finanziate e sostenute”.