Sicurezza: il casco, da salvavita a status symbol
Con l’arrivo delle belle giornate sono in tanti gli automobilisti che scelgono che di lasciare l’auto in garage e tirare fuori la moto o lo scooter, rimasti sotto un telo tutto l’inverno. Questo perché, in particolar modo nelle grandi città, affrontare il traffico su un mezzo a due ruote è certamente più agevole, ma a volte anche meno sicuro.
Un piccolo scontro tra auto potrebbe provocare danni solo alle carrozzerie. Un contatto tra un’auto e una moto, come anche la caduta a causa di una buca, potrebbero avere conseguenze ben peggiori per il motociclista.
Nico Cereghini, quando presenta le moto e gli scooter, ama chiudere i servizi con la celebre frase “Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza, sempre!”. La prudenza è una virtù personale, ognuno di noi ha un determinato livello di confidenza con la strada e con la propria moto, ma questo non ci permette di sfrecciare o, peggio, zigzagare nel traffico per arrivare prima in ufficio.
Il discorso luci è stato risolto dalle case costruttrici negli ultimi anni. Sono sempre di più i modelli di moto e scooter che quando giri la chiave in automatico accendono le “luci di posizione” prima ancora di premere lo start per avviare il motore. L’elemento di protezione più importante per un motociclista è sicuramente il casco. Tenendo al sicuro la testa, una caduta può provocare semplici abrasioni o anche traumi più seri, come fratture; comunque tutti facilmente risolvibili che generalmente non lasciano postumi dopo la guarigione.
In Italia il casco è obbligatorio per tutti i conducenti di mezzi a due ruote dal 2000. La legge del 1986 lo imponeva solo ai minorenni e ai maggiorenni che guidavano mezzi con cilindrata superiore ai 50cc. Dopo la legge del 2000, l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso i dati che confermano quanto importante sia l’uso del casco.
Gli accessi al Pronto Soccorso di motociclisti con traumi alla testa sono diminuiti del 48.6% e i ricoveri in prognosi riservata si sono dimezzati.
Negli anni si è imparato ad indossare il casco non solo perché obbligatorio ma anche perché se ne capisce l’importanza come “salvavita”. Oggi il casco è diventato uno status symbol. In pratica esiste un tipo di casco da “abbinare” alla tipologia di moto. I caschi jet e demi-jet sono utilizzati dagli amanti degli scooter e delle moto di piccola cilindrata per via della praticità e della velocità con cui si indossa.Dopo l’abolizione della “scodella” nel 2010 è molto utilizzato anche con moto del tipo Harley.
Molto comodo nell’utilizzo cittadino, offre una protezione ridotta in quanto la zona della nuca è scoperta e quella del mento e del naso sono riparate solo dalla visiera.
I caschi integrali sono quelli preferiti da chi guida moto di grossa cilindrata e da chi in moto ama viaggiare in quanto offre il più alto livello di protezione. Gli integrali possono essere dotati di visiera, per le moto da strada, oppure possono avere una mascherina esterna, come quella usata da chi fa enduro o motocross.
I cashi modulari o apribili sono una via di mezzo tra i jet e gli integrali, in quanto seconda dell’occorrenza si trasformano nell’uno o nell’altro tipo, semplicemente alzando o abbassando la mentoniera. Negli ultimi anni questo genere di caschi è molto utilizzato in quanto fornisce quasi lo stesso livello di protezione dell’integrale e, quando aperto, consente un pratico utilizzo nell’utilizzo cittadino.
Ampia anche la scelta degli accessori, dalle varie sfumature di visiere ai recenti prodotti tecnologici, come gli auricolari bluethoot.
Oggi la scelta del casco è facilitata dall’ampia scelta di modelli e case produttrici. Basta una semplice ricerca in internet per provare un lista di siti cui rivolgersi per acquistare il vostro prossimo casco.
Uno di questi è OmniaRacing.net, rivolto sia a professionisti sia ad appassionati delle due ruote.
Si ricorda che i caschi hanno una scadenza “non scritta”, solitamente intorno ai 5 anni, se tenuti correttamente. Fattori importanti che determinano l’indebolimento della capacità del casco di assorbire gli urti sono gli sbalzi caldo/freddo e gli urti stessi. Gli sbalzi di temperatura influiscono sulla calotta interna in polistirolo, che per proprie proprietà chimico/fisiche tende dilatarsi e ritirarsi in base alla temperatura.
I caschi sono progettati per assorbire un certo livello di energia, ogni urto contribuisce a riempire questo livello, quindi se vi è caduto spesso di mano o dalla sella, il vostro casco potrebbe essere meno sicuro di quello che pensate.