• AUTO
    • Prodotto
    • Servizi
    • Mercato
  • CAMION
  • AUTOBUS
  • TRENO
    • Cargo
    • Passeggeri
  • NAVE
    • PORTI
    • CROCIERE
    • DIPORTO
  • AEREO
    • Istituzioni
    • Industria
    • Compagnie
    • Aeroporti
    • Cargo
  • LOGISTICA
  • MOBILITÀ
    • Due Ruote
    • Regole
    • SCIOPERI
    • Infrastrutture
  • AUTO
    • Prodotto
    • Servizi
    • Mercato
  • CAMION
  • AUTOBUS
  • TRENO
    • Cargo
    • Passeggeri
  • NAVE
    • PORTI
    • CROCIERE
    • DIPORTO
  • AEREO
    • Istituzioni
    • Industria
    • Compagnie
    • Aeroporti
    • Cargo
  • LOGISTICA
  • MOBILITÀ
    • Due Ruote
    • Regole
    • SCIOPERI
    • Infrastrutture
Cerca nel sito
Turchia: i fattori alla base di una crescita economica robusta
Infrastrutture

Turchia: i fattori alla base di una crescita economica robusta

Redazione
15 Ottobre 2021

La Turchia ha un’economia robusta che si è rilevata resiliente durante la pandemia, con tassi di crescita di 1,8 subito dopo Cina e Irlanda. Nel 2020 si è posizionata all’11^ posto a livello globale, sopra l’Italia. Lo ha spiegato Yusuf Varli, professore universitario dell’università İbn Haldun e consulente dell’Ufficio per gli investimenti della presidenza della Repubblica, alla delegazione di giornalisti in visita in Turchia in un tour promosso dall’Ufficio per gli Investimenti della Repubblica di Turchia.

Qui il precedente articolo.

Fra gli elementi favorevoli ci sono i fattori demografici, visto che il 50% della popolazione è sotto i 33 anni, abbinato a un sistema scolastico orientato a preparare lavoratori specializzati. Ogni anno ci sono 59.640 tra laureati e studenti in materie tecnologiche (Itc e campi ingegneristici): nel Paese ci sono più di 120mila sviluppatori di software professionali.

Non a caso i settori in cui ci sono più possibilità sono: automotive, un polo che ha iniziato a formarsi sin dagli anni ’60; macchinari ed equipaggiamenti elettrici; aerospace e difesa ed energia, agroalimentari; infrastrutture e finanze.

Crescono anche gli investimenti nelle energie rinnovabili: nel 2019 il 15,9% dell’energia proveniva da rinnovabili, 14,6% nel 2020.
La crescita dell’automotive è legata anche alla crescita del mercato interno: salito da 4,6 milioni a 13, 1 milioni il numero di auto.

Ford Otosan: capacità produttiva in costante crescita

Il tour riservato alla delegazione ha previsto diverse tappe, tra cui la visita presso diversi centri di produzione dell’automotive. Il centro R&D di Ford Otosan, da cui è uscito anche il Truck of the Fear 2019, F-Max.

Il gruppo Ford è stato quotato alla borsa di Istanbul nel 1986. il 18% del capitale è pubblico. La capacità produttiva degli stabilimenti turchi nel 2020 è stata di 450 mila unità: 330.000 transit e custom; 110.000 courier e 16.400 Ford Trucks.

Il gruppo Ford Otosan è passato dalla capacità di produrre 47.000 unità nel 1997 ai dati odierni: l’esportazione è salita da 667 unità a 254.146. Attualmente è presente in 45 paesi e punta a 55 paesi per il 2024. 

Centrale nella loro strategia è il raggiungimento di zero emissioni entro il 2040 e gli studi sulla guida autonoma: nel 2022 inizierà infatti il progetto L4 highway con test.

La strategia zero emissioni si basa sull’elettrico per quel che riguarda le brevi distanze, e sull’idrogeno per le lunghe distanze (settore truck), da realizzare prima con il sistema diesel + fuel cell e poi con il fuel cell electric. Si tratta di una visione di lungo termine perché, per raggiungere il 100% idrogeno, è necessario prima sviluppare le infrastrutture.

La Turchia si candida a ruolo chiave nella catena di valore europea

La stampa italiana ha poi incontrato il presidente della Camera di Commercio di Istanbul, Sekib Avdagic, il quale ha spiegato che la Turchia si candida a prendere il posto della Cina e di altri Paesi dell’Estremo Oriente nella catena di valore delle imprese europee.

“Alla luce di quanto accaduto con la pandemia e dei costi di logistica dalla Cina, la Turchia è una alternativa e offre opportunità – ha dichiarato -. L’Unione europea è il principale partner della Turchia sia per le importazioni sia per le esportazioni e abbiamo un consolidato rapporto con l’industria italiana, con cui ci completiamo e abbiamo una forte complementarietà, per esempio nell’automotive ma anche nei settori tessile, alimentare e chimica”.

Potenziare il trasporto marittimo è tra le sfide che ha di fronte l’economia turca per sviluppare l’interscambio commerciale, ha poi sottolineato Sekip Avgadiç.
Sono 2.200 i tir che ogni giorno valicano i confini della Turchia. Per il presidente della Camera di commercio di Istanbul si potrebbe alleggerire questo tipo di traffico passando dal trasporto su gomma a quello via mare.

“Con l’Italia possiamo comunicare via acqua. Se vogliamo aumentare l’interscambio anche con l’Italia – ha aggiunto Avgadiç- è necessario aumentare le vie marittime tra i due Paesi. Questo è importante sia per l’automotive, sia per gli altri settori. I tir possono arrivare in italia via mare, abbiamo chiesto al ministero dei Trasporti turco di potenziare il collegamento marittimo anche in vista del green deal”, aggiunge il presidente della Camera di commercio di Istanbul.

L’incontro presso la Tusiad (Turkish industry e business association)

Il tema inflazione è stato al centro dell’incontro con Simone Kaslowski, presidente di Tusiad (Turkish industry e business association), l’associazione degli imprenditori turchi.

L’alta inflazione come fattore di rischio per chi investe in Turchia? “Le imprese presenti da tempo in Turchia sanno come gestire l’inflazione. I nuovi investitori possono attrezzarsi per farlo col proprio management finanziario – ha risposto ai giornalisti Kaslowski -. In Turchia l’instabilità finanziaria e i problemi di inflazione ci sono sempre stati e la comunità economica turca sa come gestire il proprio business”. 

“Le società che aderiscono a Tusiad vogliono che la Turchia diventi un Paese membro dell’Unione europea e anche tanti turchi lo vogliono ma ora è tutto congelato e credo che sia un errore da entrambe le parti”, ha detto poi il presidente.
“L’Unione europea, giustamente, ha disegnato una strategia per essere più autonoma energeticamente e la Turchia può avere un ruolo in questo. Tusiad è sempre stata una grande sostenitrice dell’ingresso della Turchia nell’Ue”.
Tra i nodi da sciogliere nei rapporti tra Ue e Turchia, ha infine sottolineato Kaslowski, resta “la questione dei rifugiati che arrivano in Turchia con l’obiettivo di riuscire ad arrivare in alcuni Paesi dell’Unione”.

  • automotive
  • energie rinnovabili
  • Ford
  • smart mobility
  • trasporto marittimo
  • Turchia
Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
  • Il widget di Trasporti-Italia
  • Politica editoriale e Best practice
  • Codice etico e di comportamento
  • Team editoriale

Copyright © 2020 Trasporti-Italia, il portale italiano dei trasporti e della logistica. Tutti i diritti riservati.

Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma (n. 47 del 10 marzo 2014).

Direttore Responsabile Claudia Montoneri.

Edita da Officina Telematica, via Carlo Bartolomeo Piazza 8, 00161 Roma - P.Iva 05174190651.

Privacy Policy Cookie Policy P.Iva 05174190651

Forse ti sono sfuggiti questi articoli...
Cinque anni di attività per FlixTrain: 60 le città collegate in Germania
TRENO
Cinque anni di attività per FlixTrain: 60 le città collegate in Germania
Traguardo importante per FlixTrain
30 Marzo 2023
  • ferrovia
  • germania
Il Consiglio dell’Ue approva il divieto di immatricolazione per i veicoli a motore termico dal 2035
Regole
Il Consiglio dell’Ue approva il divieto di immatricolazione per i veicoli a motore termico dal 2035
Via libera al regolamento sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni
30 Marzo 2023
  • emissioni co2
  • immatricolazioni
  • mobilità sostenibile
  • unione europea