Trento, Connettere l’Italia: il Corridoio del Brennero per il futuro dell’intermodalità
Il Corridoio del Brennero per connettere l’Italia. Un’opportunità per il Trentino e per il Paese” è stato il tema del convegno nazionale organizzato a Trento dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento, Ram-Infrastrutture Logistica e Trasporti spa, Università di Trento e Confindustria Trento. Tra gli interlocutori erano presenti il Ministro Graziano Delrio, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi e l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile,
Trasferire quote crescenti di traffico pesante proveniente da sud e da nord dalla gomma alla rotaia è una necessità. Va in questa direzione infatti “Connettere l’Italia“, il nuovo Piano strategico per la mobilità del Paese di cui ha parlato oggi il ministro Delrio, che prevede un budget complessivo di 123 milioni di euro (a cui altri se ne aggiungeranno). I progetti prioritari sono 108. Oltre a quelli già concordati, vi sono anche quelli allo stato di project review e di strudio di fattibilità. Con “Connettere l’Italia” il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti promuove lo sviluppo di un sistema logistico e dei trasporti sostenibile, fondato sulla integrazione modale e sull’intermodalità e volto a migliorare l’accessibilità di tutto il territorio, sia in ambito nazionale, sia in ambito europeo, attribuendo grande rilevanza al sistema portuale nazionale, ai corridoi transalpini e al sistema ferroviario.
In pratica nel convegno è stato ricordato che il corridoio multimodale del Brennero, con quasi 47 milioni di tonnellate di merce sugli oltre 160 mln che varcano i confini terrestri nazionali, già oggi rappresenta il più trafficato corridoio transalpino, dunque il principale elemento di connessione tra l’Italia e l’Europa. In prospettiva quindi non potrà che accrescere il suo ruolo. La realizzazione del tunnel di base del Brennero, che sarà completata nel 2027 e costerà all’Italia 4,4 miliardi di euro, che diventeranno 5,92 mld di euro con altri interventi finanziati lungo la direttrice ferroviaria, “consentirà di risparmiare circa un’ora di viaggio a merci e passeggeri” hanno evidenziato Delrio e l’ad e dg della Rete ferroviaria Italia Maurizio Gentile. Inoltre esso consentirà il transito di treni merci molto più potenti di quelli attuali, lunghi 750 metri e pesanti 1600 tonnellate (quelli attuali sono lunghi al massimo 450 metri per un peso di 1200 tonnellate). Una contabilità a cui va aggiunto il vantaggio ambientale: la possibilità di assorbire buona parte del carico di Tir, che nel 2016 ammontano a 2,2 mln di mezzi con portata superiore a 3,5 tonnellate.
Ennio Cascetta, amministratore unico di Ram Spa, ha svolto la sua relazione sul Piano ministeriale, “Un sistema logistico sostenibile a servizio del sistema economico-produttivo italiano”. Tre i filoni: le infrastrutture, le norme e le semplificazioni dei processi, gli incentivi (ferro, ma anche trasporto marittimo e trasporto pubblico locale). Per connettere l’Italia superare le Alpi è fondamentale. Il valico del Brennero è il valico più importante. Ma ha 150 anni. Il treno qui sta perdendo terreno. Ci vuole un valico ferroviario diverso, per treni diversi, più lunghi e più alti, competitivi con la strada. Inoltre, la ferrovia può servire meglio le persone. L’Alta velocità italiana, creata sul modello tedesco, lo sta già facendo. La linea del Brennero sarà parte della rete dell’Av italiana. Obiettivo? Trento-Roma in meno di 3 ore. “Il corridoio del Brennero – ha commentato – è parte di una rete integrata di trasporto multimodale: 20 miliardi di investimenti per le interconnessioni dei nodi. Aeroporti, porti, interporti, debbono essere collegati da una rete efficiente ferroviaria e stradale”.
“La perforazione per realizzare il tunnel del Brennero è un progetto di portata storica per questo Paese ed una più forte connessione con l’Europa. Non promettiamo futuro, lo costruiamo, Ci sono già 14 miliardi di euro di questo futuro delle connessioni”. Con questa nuova perforazione avremo una rivoluzione nelle relazioni e nell’economia come quella dal cavallo alla ferrovia – ha detto Graziano Delrio -. La vera ricchezza dell’Italia è nell’import-export con l’Europa – ha proseguito -. Il valore degli scambi con la Cina è 25 volte inferiore a quello con l’Europa. Con l’Alta velocità e il corridoio del Brennero ci sarà un cambiamento dell’economia, delle opportunità e delle relazioni tra i territori.
“Bisogna modificare l’approccio della stazione ferroviaria in una logica di hub. Come gruppo Ferrovie dello Stato abbiamo impostato un piano decennale dal 2017 con un obiettivo di trasformazione: da aziende che gestisce linee ferroviarie e eroga servizi ferroviari ad azienda che offre una mobilità integrata – ha spiegato Maurizio Gentile -. Serve potenziare le linee regionali progettando entro i dieci chilometri punti di scambio e raccordi con altri mezzi, come parcheggi e disponibilità di altri mezzi, e entro i 30 chilometri la frequenza dei mezzi. Questa è la logica con cui intendiamo lavorare qui e con cui lavoriamo in tutta Italia”.
Per il presidente della provincia Ugo Rossi “l’obiettivo principale è il trasferimento di quote di trafico dall’autostrada alla ferrovia”. Per questo saranno aggiunti “ulteriori incentivi tariffari per il traffico merci su rotaia, cosa da noi notificata all’Europa, che ne ha perfettamente capito il senso. Una connessione in tempi più brevi – ha fatto notare – accrescerà però la nostra competitività anche sul versante turistico”.
Infine, l’accordo siglato in margine al convegno fra Rfi e Interbrennero. L’impegno che le parti si assumono è quello di intensificare gli sforzi per sviluppare il traffico merci su rotaia, come conseguenza del potenziamento dell’asse ferroviario del Brennero e della stazione di Trento Roncafort, in piena coerenza con la cosiddetta “cura del ferro”, obbiettivo strategico e prioritario indicato dal Governo nazionale e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La soluzione prevista, e contenuta in un documento allegato al Protocollo siglato oggi, prevede la destinazione di due binari dell’attuale fascio di Roncafort ad autostrada viaggiante. I due binari saranno elettrificati e di lunghezza complessiva pari a 750 metri. Il servizio sarà svolto con disalimentazione della trazione elettrica dei due binari una volta che i treni siano pronti ad effettuare le operazioni di carico e scarico analogamente a quanto succede nell’attuale terminal austriaco in adiacenza alla stazione del Brennero. Oltre ai due binari saranno previsti dispositivi per la manovra dei locomotori e della carrozza con gli autisti anche grazie ad un binario di circolazione. Un passo importante, dunque, in linea con le decisioni già assunte in passato anche dalla stessa Regione autonoma Trentino Alto Adige relative al potenziamento del ruolo dell’interporto di Trento nel quadro della strategia più generale volta a trasferire quote crescenti di traffico merci dall’autostrada alla ferrovia, con ovvi benefici sul piano ambientale ma con ricadute positive anche sul fronte del decongestionamento della A22.