Ciclovie: Friuli-Venezia Giulia, entro il 2017 ddl per la rete ciclabile regionale
Un disegno di legge sulla nuova mobilità ciclistica sicura e diffusa. Lo ha annunciato l’assessore regionale al Territorio del Friuli-Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro, a margine della manifestazione Urbanpromo Green, in corso a Venezia, promossa dall’Istituto nazionale di Urbanistica (Inu), da Urbanistica Italiana (Urbit) e dall’università Iuav di Venezia. Obiettivo della legge, che la Giunta regionale presenterà entro l’anno, è creare un quadro normativo aggiornato entro cui inserire le azioni concrete, in gran parte già avviate con investimenti per migliorare la rete ciclabile regionale, per la realizzazione delle infrastrutture ciclabili e per la risoluzione delle criticità puntuali in una prospettiva che vede la rete integrata in quella nazionale ed europea.
Nell’ambito della settimana europea della mobilità sostenibile, Santoro è stata chiamata a intervenire ad Urbanpromo Green, al convegno su ciclovie e cammini, portando l’esperienza del piano paesaggistico regionale del Friuli Venezia Giulia con riferimento alla rete della mobilità lenta. “Un lavoro di analisi – ha evidenziato Santoro – che ha restituito una mappa dettagliata dei percorsi ciclabili che interseca i valori culturali, paesaggistici e naturalistici della nostra regione, aumentando così il potenziale economico connesso alla valorizzazione di queste vie”. La sessione del convegno dedicata a ciclovie e cammini, a cura di Iginio Rossi e Vittorio Salmoni di Urbit, ha approfondito la realizzazione del sistema delle ciclovie turistiche nazionali gestito dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti d’intesa con il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo in collaborazione con le Regioni coinvolte dai percorsi.
“La ciclabile Trieste-Venezia lo scorso maggio è stata inserita nel sistema nazionale integrato dei trasporti – ha ricordato Santoro – dandoci così accesso ai fondi statali per coprire gli interventi di completamento della tratta rispetto a un piano economico di circa 10,8 milioni di euro”. Complessivamente il Governo in due anni ha messo a disposizione 372 milioni di euro, con un cofinanziamento degli enti locali di altri 750 milioni, stimando il valore potenziale del cicloturismo in Italia in circa 3,2 miliardi annui. Sono 5mila i chilometri di ciclovie già finanziati entro il 2024 e si prevedono ulteriori 20mila chilometri entro il 2030. Un processo introdotto dalla legge di stabilità 2016 che ha dato impulso ad una serie di progettualità nuove volte a integrare lo sviluppo della mobilità dolce, la valorizzazione del patrimonio culturale, il rilancio di vaste zone di pregio attraverso il turismo sostenibile, le eccellenze che caratterizzano la penisola italiana tra storia, tradizione, enogastronomia, arte e architettura.
La visione su scala nazionale si sta traducendo in un dinamismo di esperienze e proposte a livello locale che apre interessanti panorami di sviluppo e nuove geografie istituzionali derivanti dalla sperimentazione di sistemi di gestione delle infrastrutture. Sempre la legge di Stabilità 2016 ha promosso la realizzazione di itinerari turistici a piedi, i cosiddetti cammini, che perseguono le medesime finalità. Le importanti iniziative nazionali si connettono a progetti d’interesse locale che, partendo da presupposti differenti, hanno costituito un interessante occasione di confronto.