Migranti su Tir: Uggè (Confcommercio), serve un controllo integrato
“La tragedia delle vite perdute e del macabro ritrovamento a bordo del mezzo su gomma abbandonato su una piazzola dell’Autostrada Budapest-Vienna è sconvolgente. All’interno della più grande e complessa questione migratoria questa vicenda dimostra che esistono anche preoccupanti buchi e carenze nel sistema di controllo dei trasporti su gomma in Europa”. E’ questo il commento del Vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè, sulla tragedia dei migranti morti soffocati in un camion in Austria.
“Pertanto, le forze politiche – ha concluso Uggè – invece di limitarsi a esprimere il giusto rincrescimento e cordoglio per quanto avvenuto dovrebbero attivarsi per sostenere l’introduzione di un sistema integrato e uniforme di efficaci controlli sul trasporto su gomma in Europa, che possa contribuire a limitare il ripetersi di simili tragedie”.
“Quanto è accaduto sull’autostrada A4 austriaca, con il ritrovamento di 71 cadaveri di profughi lasciati abbandonati all’interno di un Tir, ben rappresenta il livello di inciviltà e di barbarie che questa incessante emergenza immigrazione sta portando sin dentro l’Europa evoluta – ha commentato Cinzia Franchini Presidente nazionale CNA-Fita , l’associazione degli autotrasportatori artigiani-. Chi predica, a margine di simili tragedie, maggiori controlli sull’autotrasporto non conosce bene forse la dimensione del flusso merci e persone circolante su gomma nel Vecchio continente – aggiunge Franchini -. Da tempo come associazione invochiamo l’uso delle tecnologie più avanzate per consentire controlli non più a campione bensì a tappeto affinché si possa realmente stanare e duramente reprimere simili traffici. Un esempio potrebbe essere l’installazione di varchi autostradali per camion dove si utilizzano scanner, già in uso presso alcuni porti italiani e in altri paesi”.
Per la Presidente della CNA-Fita, chi si rende disponibile e complice di queste situazioni non ha nulla a che fare con l’autotrasporto. “Gli imprenditori quanto gli autisti che prendono parte a questi traffici (esseri umani, armi, droga o rifiuti tossici) sono anch’essi dei criminali da punire e perseguire con ogni mezzo. Non vi possono essere giustificazioni di sorta – ha aggiunto Franchini – tanto meno argomentazioni afferenti la crisi economica o i trattamenti tariffari. Le azioni criminose rimangono tali perchè travalicano il discrimine tra imprenditori, seppur in crisi, e gentaccia disposta a tutto pur di guadagnare, anche facendo morire povera gente”.