Europa, autotrasporto: nessuna liberalizzazione del cabotaggio
“Sussistono ancora troppe diversità in termini di costi e condizioni fra Paesi dell’Unione europea, e dunque una liberalizzazione del cabotaggio non è al momento un’ipotesi praticabile”. E’ questo il responso del Gruppo di Alto Livello nominato dal Commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas, nato per studiare la situazione del mercato comunitario dell’autotrasporto e valutare l’apertura del cabotaggio. Questo organismo ha pubblicato ora le sue raccomandazioni: “Lo sviluppo del cabotaggio – si legge nel testo – non deve avvenire come un ‘big bang’, ma in maniera graduale ed in linea con l’armonizzazione”.E’ un risultato storico” spiega Francesco Del Boca, presidente di Confartigianato Trasporti e di Uetr (Unione europea dei trasportatori stradali): “per oltre un anno abbiamo rappresentato chiaramente la nostra posizione in sede comunitaria: nelle condizioni attuali di crisi economica il cabotaggio non può e non deve essere liberalizzato. Le imprese italiane di autotrasporto sarebbero travolte dalla valanga di vettori stranieri che purtroppo violano le regole e praticano prezzi del trasporto al ribasso per noi assolutamente insostenibili. Ora il nostro impegno ha dato i suoi frutti. I ‘saggi’ della Commissione europea hanno compreso le nostre ragioni, amplificate dall’UETR e raccolte da tante Associazioni di categoria di altri Paesi”. In particolare, i “saggi” europei propongono un nuovo cabotaggio (cosiddetto “non-linked cabotage”) limitato a 50 giorni all’anno e alla condizione di impiegare veicoli almeno EURO V. Altrimenti, si scende addirittura a 30 giorni annui. I vettori stranieri dovrebbero poi pre-registrarsi per poter effettuare trasporti nazionali, a pena di severissime sanzioni. Un’altra forma di cabotaggio (“linked cabotage”), assimilabile ai trasporti internazionali, avrebbe invece un limite di 4 giorni dal momento di ingresso nel paese. Le raccomandazioni dei ‘saggi’ nominati dalla Commissione europea danno anche precise e preziose indicazioni sul fenomeno del distacco degli autisti, altra grande causa di abusi e dumping sociale tramite agenzie interinali che “affittano” lavoratori dell’Est. “Il fenomeno, molto pericoloso per il mercato italiano – aggiunge Del Boca – viene finalmente legato al cabotaggio. Le norme europee sulla parità di retribuzione e contribuzione devono essere applicate”. Il Gruppo di Alto Livello raccomanda anche il rafforzamento della co-responsabilità vettore-committente-spedizioniere, e non solo limitatamente alle infrazioni ai tempi di guida e di riposo ma anche estendendolo alle altre norme dell’autotrasporto. “Si tratta – afferma il Presidente Del Boca – di un’affermazione senza precedenti da quando è stato approvato il regolamento sui tempi di guida nel 2006, la cui disciplina sulla responsabilità di filiera era rimasta sinora lettera morta in Europa tranne sporadici casi come quello italiano peraltro non ancora sufficientemente attuato. Anche su questo aspetto il ruolo di Confartigianato Trasporti è stato determinante nell’‘esportare’ la necessità dell’attuazione di tale principio a livello europeo”. (P.C.)